DVR autotrasporti: obblighi, rischi e aggiornamento 2025
- TQSA
 - 23 ott
 - Tempo di lettura: 5 min
 

Il settore dei trasporti è tra i più esposti a infortuni e rischi operativi. Per tutelare i lavoratori e garantire la conformità normativa, ogni azienda deve redigere un DVR specifico per l’autotrasporto. In questo articolo scopri cosa prevede la legge, i rischi principali e quando aggiornare il documento.
Indice
Introduzione
Normativa di riferimento e obblighi del datore di lavoro
I rischi principali nel settore autotrasporti
Come redigere correttamente un DVR nel trasporto merci
Aggiornamento del DVR: quando è necessario e perché
Conclusioni
Introduzione: perché il DVR è indispensabile nel settore dei trasporti
Secondo i dati INAIL, il settore dei trasporti rappresenta l’11% del totale delle denunce di infortunio e circa il 15% dei casi mortali. Si tratta di una delle categorie più esposte, seconda solo all’edilizia e alla manifattura.
Le cause più frequenti di infortunio riguardano incidenti stradali, postura prolungata, movimentazione dei carichi, esposizione a vibrazioni, rumore (mansione officina) stress e investimento. Oltre ai rischi fisici, bisogna considerare anche quelli organizzativi, come turni prolungati, pressioni legate alle consegne e mancanza di pause adeguate.
Il DVR, o Documento di Valutazione dei Rischi, serve proprio a individuare, analizzare e prevenire questi pericoli. È lo strumento che consente al datore di lavoro di prevedere e ridurre i rischi legati all’attività quotidiana.
Nel mondo dei trasporti, redigere un DVR accurato non è un semplice obbligo formale, ma un passo concreto verso la tutela del personale e la continuità operativa.
Normativa di riferimento e obblighi del datore di lavoro
La base normativa per la sicurezza nei luoghi di lavoro è il D.Lgs. 81/08, che all’articolo 17 obbliga ogni datore di lavoro a redigere il DVR.
Questo documento deve essere redatto dall’assunzione del primo lavoratore e aggiornato ogni volta che cambiano le condizioni operative.
Nel settore dei trasporti, il DVR deve tenere conto anche di normative specifiche relative a rumore, vibrazioni e movimentazione carichi, contenute in:
Articolo 189 D.Lgs. 81/08 → valori limite di esposizione al rumore.
Articolo 201 D.Lgs. 81/08 → limiti per le vibrazioni trasmesse al corpo intero e al sistema mano-braccio.
Allegato XXXIII → movimentazione manuale dei carichi.
Titolo IX → protezione dai rischi dovuti a sostanze chimiche pericolose.
Il DVR deve essere redatto dal datore di lavoro in collaborazione con:
il RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione),
il Medico Competente (se la mansione prevede sorveglianza sanitaria),
e il RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza).
Chi è obbligato e chi è esonerato
Il DVR è obbligatorio per tutte le imprese che impiegano anche un solo dipendente o collaboratore, quindi anche per:
aziende di autotrasporto conto terzi,
cooperative di logistica,
società di trasporto merci o persone.
Sono esonerate solo le ditte individuali senza dipendenti né collaboratori.
Le sanzioni
Non redigere o aggiornare il DVR può costare caro:
da 2.500 a oltre 6.000 euro di multa,
arresto fino a 8 mesi nei casi più gravi,
sospensione dell’attività in caso di recidiva.
Oltre all’aspetto economico, c’è un rischio più grande: in caso di infortunio, la mancanza di un DVR aggiornato comporta responsabilità diretta del datore di lavoro e purtroppo scarsa tutela dello stesso davanti agli organi competenti.
DVR autotrasporti: quali sono i rischi principali che vuole prevenire?
Il DVR deve analizzare i rischi connessi a ogni fase del lavoro: dalla guida alla movimentazione dei carichi, fino alle pause e alla manutenzione dei veicoli. Vediamo i principali, con i riferimenti normativi e le azioni preventive previste dalla legge.
1. Rischio da vibrazioni
Le vibrazioni generate dal mezzo, trasmesse al corpo durante la guida, sono tra le cause più comuni di problemi lombari e muscolo-scheletrici.Secondo l’art. 201 del D.Lgs. 81/08, i valori limite di esposizione giornaliera sono fissati a:
1,0 m/s² per vibrazioni al corpo intero,
5,0 m/s² per vibrazioni mano-braccio.
Per ridurre il rischio, è fondamentale:
mantenere i veicoli in buono stato,
utilizzare sedili ammortizzati,
organizzare turni di guida con pause adeguate.
2. Rischio da rumore
I lavoratori dei trasporti, specie chi opera in magazzino o in officina, sono esposti a rumori costanti e intensi.L’art. 189 stabilisce che il valore limite di esposizione è 87 dB(A), mentre il valore d’azione giornaliero è 85 dB(A).L’esposizione prolungata può causare ipoacusia da rumore, stress e stanchezza cronica.
Le misure preventive comprendono:
manutenzione dei mezzi,
uso di DPI acustici (tappi o cuffie),
monitoraggio periodico dei livelli di esposizione.
3. Rischio da movimentazione manuale dei carichi
Durante le fasi di carico e scarico, il lavoratore è esposto a sforzi fisici che possono causare lesioni dorso-lombari. L’Allegato XXXIII del D.Lgs. 81/08 stabilisce che il datore di lavoro deve eliminare o ridurre al minimo la movimentazione manuale, dotando i lavoratori di mezzi meccanici come transpallet o sponde idrauliche.

4. Rischio da sostanze pericolose
Chi lavora nel trasporto merci può entrare in contatto con gas, carburanti o vapori chimici. Il DVR deve prevedere misure per eliminare o ridurre l’esposizione. Il Titolo IX del D.Lgs. 81/08 stabilisce che il datore di lavoro deve fornire DPI specifici, garantire ventilazione adeguata e limitare il numero di persone esposte.
5. Rischio da stress e affaticamento
Turni lunghi, traffico intenso e tempi di consegna serrati possono causare stress lavoro-correlato. Questo rischio, se sottovalutato, può incidere su concentrazione e tempi di reazione, aumentando la possibilità di incidenti. Misure preventive utili includono:
turnazioni equilibrate,
pause regolari,
formazione sulla gestione della fatica e dello stress.
Tabella riepilogativa dei principali rischi
(La tabella mostra i rischi principali, i riferimenti normativi, i valori limite e le azioni preventive da adottare.)
Come redigere correttamente un DVR nel trasporto merci
Redigere un DVR autotrasporti richiede metodo e conoscenza del contesto operativo. Ogni fase deve essere analizzata in modo puntuale, con l’obiettivo di creare un documento utile e non solo formale.
Fasi di redazione
Raccolta dati: individua tutte le attività aziendali, dai trasporti su strada alle operazioni di magazzino.
Identificazione dei rischi: valuta le situazioni potenzialmente pericolose per ogni mansione.
Valutazione dei rischi: analizza la probabilità e la gravità di ogni rischio, utilizzando metodi quantitativi o matrici.
Definizione delle misure di prevenzione: inserisci DPI, procedure operative e responsabilità.
Redazione del documento: il DVR deve contenere organigramma sicurezza, rischi individuati, misure attuate, piani di miglioramento e procedure di emergenza.
Firma e conservazione: deve essere firmato da datore di lavoro, RSPP, medico
competente e RLS/RLST, e conservato in azienda per eventuali controlli ATS o Ispettorato.
Un DVR ben fatto non è solo un obbligo di legge, ma un manuale operativo che consente di prevenire incidenti e gestire in modo più efficiente la sicurezza aziendale.
Aggiornamento del DVR: quando è necessario e perché
Il DVR non è un documento statico. Va aggiornato ogni volta che cambiano le condizioni di lavoro o l’organizzazione aziendale, modifiche normative vigenti o cambi di sede legale/operativa.
L’aggiornamento è obbligatorio in caso di:
introduzione di nuovi mezzi o tecnologie;
assunzione di personale o variazioni di mansioni;
infortuni o incidenti significativi;
modifiche normative.
La buona prassi prevede di verificare il DVR almeno una volta all’anno, anche se non ci sono stati cambiamenti sostanziali, per assicurarsi che le valutazioni restino attuali e realistiche. In caso di revisione, il documento aggiornato va nuovamente firmato e condiviso con RSPP, medico competente e RLS. Inoltre, deve essere accessibile a tutti i lavoratori che desiderano consultarlo.
Conclusioni
Nel settore dei trasporti, il DVR è più di un obbligo legislativo: è un vero strumento di tutela e gestione aziendale. Redigerlo e aggiornarlo con cura significa proteggere i lavoratori, prevenire infortuni e ridurre le responsabilità legali.
Con la normativa 2025, l’attenzione si concentra sempre più sull’efficacia della valutazione dei rischi e sulla capacità del DVR di riflettere la realtà operativa dell’azienda.
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