Normativa scaffalature: sicurezza, controlli e obblighi
- TQSA

- 4 nov
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 10 nov

Le scaffalature metalliche devono rispettare precise norme di sicurezza per evitare crolli e incidenti. In questo articolo scopri cosa prevede la normativa, chi è responsabile dei controlli e come garantire la conformità del tuo magazzino.
Indice
Introduzione: perché la sicurezza delle scaffalature è un obbligo
Cosa prevede la normativa sulle scaffalature
Norma UNI EN 15635: cosa dice e perché è così importante
Controlli e verifiche: chi deve effettuarli e con quale frequenza
Figure responsabili e obblighi di manutenzione
Conclusioni
Introduzione: perché la sicurezza delle scaffalature è un obbligo
Quando si parla di sicurezza nei luoghi di lavoro, si pensa subito a macchinari e impianti. In realtà, le scaffalature metalliche di tipo industriali rientrano a pieno titolo tra le attrezzature di lavoro, e come tali devono rispettare gli stessi standard di sicurezza previsti dal D.Lgs. 81/08.
Un cedimento strutturale, anche parziale, può causare danni gravi a persone, merci e mezzi di movimentazione. Basta un urto accidentale con un muletto o un ripiano sovraccaricato per compromettere l’intera struttura.
Le statistiche mostrano che strutture di stoccaggio danneggiate o non mantenute correttamente hanno una forte incidenza infortunistica all’interno delle aziende.
Per questo motivo, la normativa stabilisce precisi obblighi e linee guida di progettazione, installazione, utilizzo e controllo periodico.
Cosa prevede la normativa sulle scaffalature
La normativa italiana non prevede un riferimento normativo specifico dedicato alle scaffalature, ma si basa su una combinazione di norme tecniche e legislative che, insieme, stabiliscono i criteri di sicurezza.
Di seguito, i riferimenti principali:
D.lgs. 81/08 – Testo Unico sulla Sicurezza: obbliga il datore di lavoro a garantire la sicurezza di ogni attrezzatura presente in azienda; nella fattispecie all’interno dell’Art. 71 sono indicati gli obblighi del datore di lavoro nei confronti delle attrezzature di lavoro.
Norma UNI EN 15512: definisce i requisiti di progettazione delle scaffalature metalliche portapallet.
Norma UNI EN 15620: specifica le tolleranze, le deformazioni e i giochi che riguardano la produzione, l’assemblaggio, il montaggio e le prestazioni sotto carico delle scaffalature.
Norma UNI EN 15629: stabilisce le linee guida per la progettazione strutturale.
Norma UNI EN 15635: fornisce indicazioni su aspetti organizzativi per la sicurezza strutturale delle scaffalature al fine di minimizzare i rischi.
In particolare, la UNI EN 15635 è la norma tecnica di maggior rilevanza in quanto: fornisce indicazioni dettagliate su ispezioni, controlli visivi e figure responsabili.
Secondo la normativa, le scaffalature rispondenti alle normative di cui sopra vanno considerate “attrezzature di lavoro”, e come tali devono essere:
installate da personale qualificato;
utilizzate entro i limiti di portata dichiarati;
mantenute in efficienza nel tempo;
sottoposte a controlli documentati.
In altre parole, non basta acquistare scaffalature certificate: serve prevedere un piano di gestione e manutenzione continuo, al fine di garantire l’utilizzo in sicurezza.
Norma UNI EN 15635: cosa dice e perché è così importante
La norma UNI EN 15635 è il principale riferimento europeo per la sicurezza delle scaffalature industriali. Stabilisce le modalità di uso, ispezione e manutenzione delle strutture di stoccaggio in acciaio, fornendo linee guida pratiche per ridurre al minimo i rischi di cedimento strutturale o instabilità.
Cosa prevede la UNI EN 15635
Verifica iniziale
Prima della messa in servizio, ogni scaffalatura deve essere montata secondo il progetto originale, verificata e accompagnata dalla documentazione tecnica (schemi di progetto, portate dei ripiani, certificazioni e dichiarazioni di conformità).
Controlli periodici
Devono essere effettuate ispezioni periodiche (almeno mensilmente) da parte di personale interno formato e ispezioni approfondite almeno una volta all’anno da un tecnico esterno qualificato, il quale redige apposito report.
Segnaletica e portata
Ogni struttura deve riportare in modo chiaro le tabelle di portata e le informazioni di sicurezza visibili per tutti gli operatori.
Classificazione dei danni
La norma introduce un sistema a tre livelli per la misurazione dei danni:
Verde → danno lieve, viene registrato e monitorato, la scaffalatura rimane in uso;
Giallo → danno medio, l’elemento danneggiato dovrà essere riparato (o sostituito) dopo essere stato scaricato;
Rosso → danno grave, necessita di scarico e riparazione immediata dell’elemento danneggiato.
Documentazione
Tutte le verifiche devono essere documentate, conservate e disponibili in caso di sopralluogo da parte di organismi ispettivi.
Questa norma non è un “consiglio”, ma un vero e proprio standard tecnico riconosciuto, richiamato indirettamente dal D.Lgs. 81/08 per l’applicazione del principio di “buona prassi”.

Controlli e verifiche: chi deve effettuarli e con quale frequenza
Le scaffalature metalliche industriali devono essere controllate regolarmente per garantire la loro stabilità nel tempo.Ogni azienda deve istituire un programma di ispezione che includa:
Controlli periodici, eseguiti da personale interno addestrato (es. ogni settimana o mese).
Ispezioni approfondite annuali, effettuate da un tecnico esterno qualificato.
Tipologie di ispezione previste dalla normativa
Tipo di controllo | Frequenza | Chi lo effettua | Obiettivo |
Controllo visivo | Prima di ogni utilizzo | Operatore interno | Identificare danni evidenti (urti, deformazioni, bulloni mancanti) |
Ispezione periodica | Mensile | Personale interno formato (PRSES) | Valutare stabilità e integrità dei componenti |
Verifica approfondita | Annuale | Tecnico qualificato esterno | Analizzare portata, ancoraggi e condizioni generali |
La tabella mostra le tre tipologie di controllo, la loro frequenza e chi ne è responsabile, come previsto dalla UNI EN 15635.
Quando è obbligatorio il PRSES
La norma UNI EN 15635 stabilisce la presenza di una figura interna all’azienda denominata PRSES – “Person Responsible for Storage Equipment Safety” per la verifica specializzata delle scaffalature di tipo industriali rispondenti alle normative uni en 15512/15629 / 15635.
Figure responsabili e obblighi di manutenzione
La sicurezza delle scaffalature è un lavoro di squadra, ma la normativa identifica ruoli e responsabilità ben precise.
1. Datore di lavoro
È il responsabile principale: deve garantire che le scaffalature siano installate correttamente, mantenute in buono stato e controllate periodicamente.Deve inoltre:
nominare il PRSES,
predisporre un piano di manutenzione,
fornire formazione al personale addetto
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2. PRSES (“Person Responsible for Storage Equipment Safety”)
È il punto di riferimento per la sicurezza interna. Deve monitorare le condizioni delle scaffalature, mantenere il registro aggiornato delle ispezioni e deve collaborare con i tecnici qualificati per lo svolgimento delle verifiche annuali di stabilità.
Il PRSES è designato dal datore di lavoro e ha il compito di:
Effettuare controlli periodici sullo stato delle strutture
Mantenere il registro dei controlli;
Segnalare danni o anomalie;
Coordinare gli interventi di manutenzione;
Collaborare con tecnici esterni qualificati nelle ispezioni annuali.
In assenza di un PRSES, la responsabilità della sicurezza delle scaffalature ricade direttamente sul datore di lavoro.
3. RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione)
Collabora con il Datore di Lavoro e il PRSES per la stesura del Documento di Valutazione dei Rischi.
4. Tecnico qualificato esterno
Effettua le ispezioni approfondite e redige un report tecnico. In caso di anomalie, propone gli interventi di ripristino.
Manutenzione obbligatoria
Le scaffalature sono soggette a usura, urti e deformazioni nel tempo. Ogni azienda deve stabilire un piano di verifica e manutenzione che preveda:
controllo periodico dei componenti strutturali delle scaffalature;
verifica della verticalità delle colonne;
controllo degli ancoraggi a pavimento;
sostituzione immediata degli elementi danneggiati.
La mancata manutenzione può comportare sanzioni ai sensi del D.Lgs. 81/08, oltre a gravi rischi per i lavoratori.
Normativa antisismica e obbligo di ancoraggio
Un aspetto spesso trascurato riguarda la sicurezza antisismica, in particolare per le scaffalature di medie e grandi dimensioni. Le scaffalature, in quanto strutture fisse, rientrano tra le opere soggette alle verifiche sismiche previste dalle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018).
Questo significa che devono essere progettate e ancorate al suolo in modo da resistere alle sollecitazioni sismiche previste per la zona geografica.L’ancoraggio è sempre obbligatorio, indipendentemente dalla classe sismica del territorio.
Una scaffalatura non ancorata può essere soggetta a ribaltamento anche per una piccola scossa o per un urto accidentale.
Conclusioni
Garantire la sicurezza delle scaffalature significa proteggere persone, merci e continuità produttiva. La normativa scaffalature, dalla UNI EN 15635 al D.Lgs. 81/08, non lascia spazio all’improvvisazione: richiede una gestione consapevole, controlli regolari e responsabilità chiare.
Un magazzino sicuro non è quello che “non ha mai avuto problemi”, ma quello in cui ogni rischio è previsto, valutato e gestito.
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FAQ riassuntive
Quali sono le normative di riferimento per le scaffalature? D.Lgs. 81/08, UNI EN 15512, UNI EN 15620, UNI EN 15629 e UNI EN 15635.
Cosa stabilisce la norma UNI EN 15635? Definisce le modalità di utilizzo, ispezione e manutenzione delle scaffalature, e l’obbligo di nominare un PRSES.
Quando è obbligatorio il PRSES? Sempre: ogni azienda con scaffalature deve nominare e formare un PRSES “Person Responsible for Storage Equipment Safety”.
Quali sono le manutenzioni obbligatorie? Verifica dei fissaggi, controllo ancoraggi, sostituzione elementi danneggiati e ispezioni annuali documentate da parte di un tecnico esterno qualificato.
Chi è il responsabile della sicurezza delle scaffalature? Il datore di lavoro, che può delegare funzioni operative al PRSES, resta comunque responsabile in caso di omissioni.




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