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Consulente ADR: chi è, cosa fa e come svolgere l'esame?

Aggiornamento: 24 nov 2022


consulente adr chi è e cosa fa

Buongiorno,

Caro lettore, bentornato nel nostro appuntamento settimanale sulla sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro.


Oggi voglio parlarti di una figura che da una ventina d’anni a questa parte sta man mano acquisendo importanza all’interno delle aziende che trasportano merci definite pericolose.


La figura del Consulente ADR, detto più propriamente Consulente per la sicurezza ai trasporti di merci pericolose o DGSA (Dangerous Goods Safety Advisor) nell’acronimo inglese, è stata introdotta nel nostro ordinamento dal Decreto Legislativo 04/02/2000 nr. 40 (Gazzetta Ufficiale numero 52 del 03/03/2000) in recepimento della direttiva europea 96/35/CE del 3 giugno 1996 relativa alla designazione e alla qualificazione professionale dei consulenti per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose su strada, per ferrovia o per via navigabile. Quella del DGSA è, dunque, una professione giovane!


Nel Marzo del 2010 questo Decreto è stato poi parzialmente abrogato e sostituito dal Decreto Legislativo 35/2010 del quale, ad oggi, non risultano in parte ancora emanati i Decreti attuativi. La vecchia norma rimane, dunque, ancora in vigore per quanto non in contrasto con il nuovo testo.


Chi è il Consulente ADR?

Le norme sottolineano come questa sia una figura di "garanzia" per la sicurezza in azienda in merito alla gestione dei trasporti di merci pericolose.


Difatti il DGSA non rappresenta un mero obbligo giuridico, ma un concreto collaboratore dei vertici aziendali occupandosi di elaborare adeguate procedure, garantire la necessaria formazione a tutti coloro che all’interno dell’azienda si occupano di merci pericolose e monitorare i processi aziendali affinché la sicurezza sia sempre al primo posto!


Cosa fa il consulente ADR?

Negli ultimi anni la figura del DGSA è più presente nelle nostre aziende grazie ad una maggior sensibilità sul tema acquisita dal mondo delle imprese e grazie ad alcune certificazioni che impongono il DGSA come elemento ineludibile, ma si può fare molto di più…! Mancano i controlli!


La crisi subita, la disinformazione, la cronica mancanza di cultura della sicurezza e la colpevole mancanza di controlli hanno contrastato in passato e contrastano in parte ancora oggi, la diffusione capillare di questa figura nelle aziende italiane.


Esiste un elenco dei consulenti ADR?

Purtroppo, allo stato attuale, questa professione non rientra tra quelle cosiddette riconosciute ed è priva di albo professionale. Difficile, quindi, fare una stima esatta del numero di consulenti presenti sul territorio nazionale.


Esiste però dal 2004 un "registro" volontario organizzato e gestito da Orange Project, organizzazione che da sempre si occupa di diffondere in Italia la cultura della sicurezza nel campo dei trasporti di merci pericolose, al quale diversi Consulenti sono iscritti, ma il numero delle iscrizioni fa sì che il campione non sia molto indicativo.


In definitiva, c’è molto lavoro da fare ancora!


Consulente ADR: la normativa

Come già precisato in premessa, la norma attuale italiana di riferimento in materia ADR è il Decreto Legislativo 27 gennaio 2010, nr. 35 che ha recepito e dato attuazione alla Direttiva quadro 2008/68/CE relativa al trasporto interno di merci pericolose.


ADR: a quali trasporti si applica?

In base all’art.1 del Decreto:

si applica al trasporto di merci pericolose effettuato su strada, per ferrovia o per via navigabile interna, sia all’interno dello Stato nazionale che tra gli Stati della


Comunità europea, alle operazioni di carico e scarico, al trasferimento da un modo di trasporto ad un altro ed alle soste rese necessarie dalle condizioni di trasporto.


Non si applica al trasporto di merci pericolose ciò che è effettuato:

  • mediante veicoli, vagoni o unità navali che appartengono alle forze armate o che si trovano sotto la responsabilità di queste ultime ovvero mediante navi in servizio governativo non commerciale;

  • mediante unità navali adibite alla navigazione marittima su vie navigabili marittime che si estendono nelle vie navigabili interne;

  • mediante traghetti che effettuano soltanto l’attraversamento di una via navigabile interna o di un porto; oppure

  • interamente all’interno del perimetro di un’area chiusa.


Consulente ADR: in quali settori opera?

Dunque, le norme ADR e quelle sul consulente sono applicabili non solo alle aziende che trasportano merci pericolose via strada/ferrovia/vie navigabili interne, ma anche a quelle che effettuano carico/scarico e altre operazioni accessorie al trasporto (imballaggio, ndr).


Con ADR 2019[8], fu introdotta una grossa novità in tema DGSA estendendo il campo di applicazione, per quanto riguarda l’obbligo di nomina, anche alla figura del "puro" speditore fino ad oggi non considerata.


Ogni impresa, la cui attività comporta la spedizione o il trasporto di merci pericolose per strada, oppure le operazioni connesse di imballaggio, di carico, di riempimento o di scarico, designa uno o più consulenti per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose, in seguito denominati «consulenti», incaricati di facilitare l’opera di prevenzione dei rischi per le persone, per i beni o per l’ambiente inerenti a tali attività.” (Cap. 1.8.3.1 – ADR 2019).


Nomina del Consulente ADR o DGSA

Infine, sempre in tema di nomina DGSA, sono fatti salvi i casi d’esenzione fissati dal Decreto Ministeriale Trasporti 04.07.2000 così riassunti:


  • trasporti esclusivi in esenzione parziale (1.1.3.6 adr) o totale (3.4 adr);

  • trasporti "occasionali" di merci pericolose in ambito esclusivo nazionale con un grado di pericolosità e inquinamento minimi (Gruppo d’imballaggio III) con quantitativi non superiori a 180 ton/anno con un numero max. di operazioni non superiori a 3/mese e 24/anno).

La circolare Ministeriale Trasporti A26/2000/MOT del 14 novembre 2000 (art. 5) aggiunge all’elenco esenzioni anche:


spedizioni di merci pericolose ricevute da imprese individuabili come destinatari finali del trasporto che utilizzano completamente le merci all’interno del ciclo produttivo aziendale.


I requisiti del consulente DGSA

Per diventare consulente ADR servono passione, studio, competenza ed esperienza sul campo come in tutte le professioni!


Come diventare Consulente ADR?

Premesso che l’incarico può venire assunto sia da personale interno all’azienda, sia da un libero professionista, il candidato prescelto deve essere in possesso almeno di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado ed è evidente che, visto le materie in gioco e la delicatezza del ruolo, egli non possa prescindere da una preparazione di base di tipo scientifico e giuridica.


Certificato ADR: dove è valido?

Il certificato è valido in ogni paese facente parte dell’Unione Europea.


Chi rilascia il certificato di consulente ADR?

Il certificato di formazione professionale di cui all’ADR, RID, ADN è rilasciato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici, a seguito del superamento dell’esame.


Esami per consulenti DGSA

L’esame per il conseguimento del certificato di formazione professionale di consulente per la sicurezza del trasporto si svolge secondo le modalità previste dal capitolo 1.8 dell’ADR, del RID e dell’ADN.

Il futuro DGSA deve poi sostenere un esame presso uno degli uffici provinciali del ministero dei Trasporti (ex M.C.T.C), a seguito del quale viene rilasciato un certificato attestante l’idoneità del candidato a svolgere le mansioni del consulente (Certificato di formazione professionale ai sensi della Direttiva 96/35/CE).


Quanto dura il certificato professionale ADR?

Il certificato ha una validità di cinque anni, dopo i quali va rinnovato sempre a mezzo esame.


ESAME per consulenti ADR: come si svolge?

Le regole di svolgimento dell’esame sono poste all’interno del DM TRASPORTI 29 dicembre 2010.


L’esame iniziale per il conseguimento della certificazione avviene in forma scritta ed è costituito da questionari con domande a scelta multipla riferiti alla/e modalità e specializzazione/i richiesta/i e dallo studio di un caso: è prassi consolidata e adottata da tutte le commissioni proporre ai candidati questionari a quiz; al candidato viene richiesta l’indicazione di “Vero” o “Falso” su tutte le affermazioni contenute nella scheda composta da:


  • 20 domande, per un totale di 60 risposte (domande base) (almeno 48 risposte esatte per superare l’esame); – 10 domande, per un totale di 30 risposte (domande legate ad ogni singola modalità di trasporto richiesta) (almeno 24 risposte esatte per superare l’esame);

  • 10 domande, per un totale di 30 risposte (domande legate ad ogni singola specializzazione richiesta) (almeno 24 risposte esatte per superare l’esame);

Viene poi proposto uno studio la cui articolazione, scelta dalla commissione, è tesa a verificare la capacità del candidato di svolgere le mansioni di consulente per la sicurezza.