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I 5 rischi più noti e pericolosi del mondo del lavoro

Aggiornamento: 5 lug 2021



Sapevi che alla data di rilevazione del 30 aprile 2020 risultano pervenute all’Inail, per l’anno di accadimento 2019, 644.803 denunce d’infortunio, con un decremento dello 0,1% rispetto al 2018 (592 casi in meno). L’analisi di medio periodo evidenzia come nel quinquennio 2015-2019 le denunce d’infortunio nel complesso siano aumentate dell’1,3%. Nel 2019 la quota più consistente delle denunce, 503.790 casi, (78,1% del totale) si osserva nella gestione Industria e servizi, presentando un decremento dello 0,3% rispetto al 2018.


Prendendo spunto da questi dati che l’Inail ci fornisce abbiamo deciso di analizzare la natura dei rischi sul posto di lavoro. Come puoi immaginare può essere varia, in questo articolo ti presento i 5 rischi più noti e pericolosi del mondo del lavoro.


1- Rischio schiacciamento

Il primo caso che ti presentiamo è il rischio schiacciamento, vi sono numerosi casi ogni anno di incidenti a riguardo, ma sappi che con pochi accorgimenti potrai mettere al sicuro te e i tuoi collaboratori dalla caduta di un oggetto dall’alto o dal traffico generato dai mezzi all’interno di un’unità produttiva.


Non vi è un settore più a rischio di un altro…

La difficoltà nel distinguere il settore deriva proprio dalla genericità di questo rischio, perché fondamentalmente le aziende che durante l’attività produttiva movimentano materiale sono molte e operano nei settori più svariati.


Ecco alcuni esempi di aziende che potrebbero incappare in questo rischio:

  1. Un magazzino industriale o logistica che movimenta carichi pesanti.

  2. Una segheria che deve maneggiare tronchi.

  3. Un’azienda tessile che movimenta chilometri di bobine.

Fa parte della prevenzione essere a conoscenza di ciò che può accadere se quest’ultima viene trascurata…


Le lesioni da schiacciamento possono essere di vario genere, alcune lievi e altre più gravi.


Bisogna distinguere dalle lesioni che possono essere risolte con ghiaccio e arnica, quelle più gravi che possono addirittura mettere a rischio la vita.


Fortunatamente con il passare degli anni e con l’avvento del D.lgs 81/08 i Dpi sono diventati obbligatori e in molti casi sono state salvate delle vite o evitate disabilità permanenti che non sono mai delle situazioni piacevoli da dover affrontare.


I Dpi previsti per il pericolo di schiacciamento: 

  • Scarpe antinfortunistiche

Le scarpe da lavoro possono essere dotate di puntale rinforzato per proteggere il piede da schiacciamenti, urti, tagli e perforazioni. La soletta della scarpa può essere progettata in modo da evitare perforazioni o perdite di aderenza su superfici scivolose.

  • Guanti protettivi

I guanti da lavoro proteggono principalmente da abrasioni o proiezioni di liquidi o solidi. Ma, oltre a ciò, si possono trovare guanti anti-taglio, anti-schiacciamento, anti-perforazione o antivibrazione.

  • Caschi ed elmetti

Lo scopo principale di caschi ed elmetti è quello di attutire i colpi alla testa in caso di caduta del lavoratore stesso, o di proteggere il capo dall’impatto con oggetti pesanti caduti dall’alto.


Inoltre, è bene che il personale che lavora quotidianamente con muletti, carri ponte e gru a bandiera sia correttamente formato. Vi sono i dovuti corsi dove viene illustrato il corretto ancoraggio degli oggetti mediante funi e catene in modo da distribuire al meglio il carico e non sollecitare in modo errato i macchinari. 


Noi tutti cerchiamo sempre di essere preventivi e premonitori nei confronti dei rischi e crediamo profondamente nella professionalità del personale che assumiamo, ma come voglio farti leggere in questi articoli a volte purtroppo non basta.


2- Rischio taglio ed abrasione

Il secondo rischio che ti voglio presentare è un rischio molto noto a tutti, basti pensare che maneggiando una taglierina erroneamente si potrebbe incappare in un bel taglio, di lieve entità è vero però ma pur sempre di infortunio sul lavoro si tratta. Se hai un occhio attento in merito alla sicurezza sul lavoro sai che è molto semplice arginare questo tipo di rischio, ma non è sempre così. 


Devi sapere che il rischio da taglio si può evolvere in lesioni…

Non si tratta della scoperta dell’acqua calda, però bisogna distinguere dalle lesioni che possono essere risolte con un cerotto e il reintegro nell’attività lavorativa del “ferito”, da quelle più gravi che possono addirittura mettere a rischio la vita.


Le imprese soggette maggiormente al pericolo di taglio sono tutte quelle che, nello svolgimento della propria attività utilizzano lame di qualsiasi tipo.


Cosa tenere in conto nella valutazione dei rischi

  • La tipologia di lama e/o coltello

Considerando aspetti fisici come la flessibilità, la resistenza e l’affilatezza.

  • Altri possibili fattori esterni

Tenendo a mente aspetti come i movimenti, l’ambiente circostante e tutto ciò che potrebbe aumentare il rischio da taglio.

  • La concentrazione dell’operatore

Molti degli incidenti avvengono per distrazione, è sempre bene essere concentrati e attenti durante lo svolgimento della propria attività lavorativa.


È difficile inquadrare un settore più a rischio di un altro. La difficoltà nel distinguere il settore deriva proprio dalla genericità di questo rischio, perché fondamentalmente le aziende che durante l’attività produttiva utilizzano lame o coltelli sono molte e a volte diametralmente opposte fra loro.


Alcuni esempi:

  1. Una Carpenteria

  2. Una segheria

  3. Un’impresa edile

Dpi per il pericolo di taglio

  • Guanti

I guanti sono un dispositivo di protezione individuale che coprono principalmente gli arti superiori dal rischio da taglio e abrasioni.


Attenzione: i guanti da lavoro non sono tutti uguali, ma sono di diverse tipologie in base al rischio a cui è esposto il lavoratore. Per ogni tipologia di guanto da lavoro vi è una Norma Tecnica che descrive la stessa, come ad esempio:

  1. Guanti contro il Rischio Meccanico ed elettricità statica descritti dalla Norma Tecnica EN 388;

  2. Guanti contro il Pericolo da freddo descritti dalla Norma Tecnica EN 511

  3. Guanti contro il Pericolo da calore e/o fuoco descritti dalla Norma Tecnica EN 407

  4. Guanti contro il Rischio da irraggiamenti ionizzanti descritti dalla Norma Tecnica EN 421

  5. Guanti contro il Rischio da contaminazione batteriologica descritti dalla Norma Tecnica EN 374-2

  6. Guanti contro il Pericolo chimico descritti dalla Norma Tecnica EN 374

  7. Ecc.

Per quanto riguarda gli altri DPI dobbiamo sottolineare che devono avere un livello di protezione differente a seconda dell’attività.


I livelli di protezione minimi sono 1 e 2. I primi sono più leggeri dei secondi e si indicano per attività le quali il rischio da taglio non espone il lavoratore a gravi lesioni sul corpo.


Altri Dpi potrebbero essere:

  1. Grembiule semplice.

  2. Grembiule diviso.

  3. Pantaloni di protezione.

  4. Giubbotto di protezione.

L’eccessiva confidenza e a volte la ripetitività della mansione che si è soliti svolgere porta ad essere più disinvolti nell’utilizzo dell’attrezzo, il che è sicuramente positivo in quanto sinonimo di padronanza, ma a volte padronanza non è l’unico sinonimo, infatti molti degli incidenti accadono proprio nel momento in cui si da del “tu” all’attrezzo che si è soliti usare.


3- Rischio caduta e scivolamento

Il terzo rischio che ti presento è forse il rischio più noto nel mondo dell’edilizia, fortunatamente negli anni grazie ai numerosi investimenti in sicurezza da parte delle imprese il numero di decessi ed infortuni è calato notevolmente e speriamo che la tendenza non si fermi e si continui ad avere un occhio di riguardo nei confronti della sicurezza. 


I settori più colpiti 

I settori più colpiti da questo tipo di rischio sono per forza di cose chi svolge mansioni in quota, come già ricordavamo prima con l’avvento del Dlgs 81/08 molti sono stati i vantaggi per chi svolgeva questo tipo di mansioni, tra cui imbracature e linee vita che andremo ad approfondire nello specifico.


Ho deciso di approfondire questo argomento in quanto ogni anno qualcuno perde la vita per colpa di questo rischio non così banale come semb