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Movimentazione manuale dei carichi o MMC: ecco cosa devi sapere




Buongiorno caro lettore, oggi parliamo di movimentazione manuale dei carichi, ma non scriverò il solito articolo, bensì ho deciso di rendere l’approfondimento un pelo più dinamico e stuzzicante, ponendo nove quesiti che vanno a riassumere un po’ tutto il panorama della movimentazione manuale dei carichi. Buona lettura.


1) Cosa si intende con movimentazione manuale dei carichi?


Per movimentazione manuale dei carichi si intendono tutte quelle attività che comportano:

  • il sollevamento

  • la deposizione

  • la spinta

  • il tiraggio

  • lo spostamento

di un “grave” ossia di un oggetto che ha una propria massa e quindi soggetto a forza di gravità, di conseguenza le azioni appena citate possono essere dannose per la salute dell’uomo e tale rischio deve essere valutato considerando:

  • le azioni di sollevamento e trasporto degli oggetti

  • le azioni di spinta o traino

  • ed i movimenti ripetuti (ossia quei movimenti a basso sforzo che vengono eseguiti quotidianamente in modo reiterato, caratteristici delle catene di montaggio).

2) Cosa dice il D.lgs. 81/08 in merito?


L’art. 168 stabilisce che il datore di lavoro, deve valutare, possibilmente anche in fase di progettazione, le condizioni di sicurezza e di salute connesse alle attività di movimentazione manuale dei carichi. Per eseguire una corretta valutazione dei rischi il datore di lavoro deve garantire, ove applicabili:

  • Norme tecniche

  • Buone prassi

  • Linee guida

3) Quali sono i rischi per la salute dell’uomo generati dalla MMC?


La movimentazione manuale dei carichi potrebbe causare gravi problemi all’apparato muscolo scheletrico, più specificatamente se si eseguono continue operazioni di sollevamento o movimentazione a risentirne potrebbe essere il rachide lombare, che in poche parole è la sezione che comprende le prime cinque vertebre sopra i glutei, ed hanno la funzione di sorreggere tutta la colonna vertebrale.


Un altro rischio connesso alla movimentazione manuale dei carichi sta proprio nell’oggetto in movimento, che, in base alle sue caratteristiche potrebbe causare:

  • Tagli o ferite

  • Ustioni

  • Cadute dovute all’impossibilità di vedere ostacoli presenti sul percorso

  • L’urto con altri oggetti scatenando degli effetti a catena.

4) Come si calcola il rischio da movimentazione manuale dei carichi?


Per calcolare il rischio da MMC vi sono tre metodi principali che sono il NIOSH, OCRA e Snook Ciriello, tali metodologie, appunto, sono stati recepiti da tre norme presenti nel D. lgs. 81/08 che ne fanno comprendere le differenze, quali:

  • La UNI-ISO 11228-1 valutazione del rischio per attività di sollevamento e trasporto

  • La UNI-ISO 11228-2 valutazione del rischio per attività di traino e spinta

  • La UNI-ISO 11228-3 valutazione del rischio per attività legate a movimenti ripetuti


Quindi...


5) Come si calcola il rischio da MMC per attività di sollevamento e trasporto?


Per calcolare il rischio da movimentazione manuale dei carichi da sollevamento e trasporto, la norma UNI ISO 11228-1 suggerisce il metodo NIOSH, che consiste nel confrontare per ogni compito di sollevamento, il peso sollevato con il peso limite raccomandato.

In soldoni, il procedimento previsto dalla norma consiste nel calcolare il peso sollevabile in condizioni di sicurezza, a partire da un peso massimo sollevabile in condizioni di ideale ergonomia, l’indice ottenuto, viene ridotto introducendo i fattori di rischio.


Che sono:

  • La massa del carico, da spostare e quindi da sollevare (più pesante è il carico tanto maggiore sarà lo sforzo e quindi il rischio nel trasporto)

  • Altezza dal suolo dal quale il carico viene prelevato (condizione ideale fissata a 90 cm, oltre potrebbe creare problemi di postura in fase di prelievo)

  • Spostamento verticale con il carico durante il sollevamento

  • Rotazione del busto

  • Frequenza di attività di spostamento manuale di carichi

  • Temperature basse

  • Superfici scivolose

  • Superfici con ostacoli o dislivelli

  • Dimensioni del carico, che può impedire la visibilità

  • Baricentro del grave non stabile

  • Superfici di contatto troppo calde o troppo fredde.

6) Come si solleva correttamente un carico?


L’attività di sollevamento di un carico è ovviamente un’azione delicata ed è di fondamentale importanza eseguirla correttamente, se svolta in maniera errata si vanifica tutto il lavoro svolto per l’identificazione del rischio.


Infatti, secondo la normativa è bene che i dipendenti vengano formati sia in modo teorico che pratico.


Ecco come si solleva un carico:

  • Avere una posizione di partenza ben stabile con i piedi sul suolo

  • Avere il carico ben saldo tra le mani, possibilmente con entrambe

  • Sollevare il carico da una posizione accovacciata, se il carico si trova poggiato al suolo

  • Sollevare il carico con la schiena retta e distesa concentrando lo sforzo sulle gambe

  • Tenere il grave il più possibile vicino al corpo

7) Quali sono i limiti di peso movimentabili?


Secondo la tabella riportata nella norma UNI-ISO 11228-1 che presenta le masse di riferimento, (ciò significa che le persone che eseguono l’azione di movimentazione manuale dei carichi sono protette dal rischio) sono:

  • Per uomini con età compresa tra i 18 e i 45 anni la massa di riferimento è di 25kg

  • Per uomini con età minore ai 18 anni o superiore ai 45 la massa di riferimento e di 20kg

  • Per donne con età compresa tra i 18 e i 45 anni la massa di riferimento è di 20kg

  • Per donne con età minore ai 18 anni o superiore ai 45 la massa di riferimento e di 15kg

Se un lavoratore dovesse essere solito sollevare più di quanto consentito dalle masse di riferimento bisognerebbe eseguire delle azioni correttive in modo da evitare patologie future.


8) Come si calcola il rischio da MMC per attività di traino e spinta?


La valutazione di tale rischio viene individuata nella norma UNI-ISO 11228-2 attraverso il metodo di Snook Ciriello.


Metodologia che si basa prettamente sul confronto, infatti, basta prendere i dati in proprio possesso ottenuti tramite una misurazione eseguita per mezzo di un dinamometro e confrontarli con le tabelle di Snook Ciriello che contengono dei parametri raccomandati, per verificare se l’operatore sta eseguendo un’azione di traino consentita o no.


9) Come si calcola il rischio da MMC per attività che prevedono movimenti ripetuti?


Eseguire una valutazione di tale rischio è molto importante in quanto le patologie che comporta tale rischio sono un’immediata sensazione di affaticamento degli arti superiori e conseguente diminuzione di produttività.


La metodologia di individuazione di tale rischio si basa sulla norma UNI-ISO 11228-3 e la norma ISO TR 12295 e si divide in due fasi:


  • La prima si basa sulla compilazione di una check list presentata nella norma ISO TR 12295.

  • Nella seconda fase si passa al metodo OCRA (Occupational Ripetitive Actions) che sostanzialmente prevede l’analisi video dei lavoratori alle prese con le loro attività quotidiane e la verifica di eventuali anomalie.


Spero con questi approfondimenti di farti appassionare un minimo alla sicurezza sul lavoro, sono delle brevi pillole, che riassumo il nostro lavoro e ciò che realmente andiamo a verificare in aziende come la tua, per garantire a tutti sempre la massima sicurezza.


Colgo l’occasione per augurarti una buona giornata e ci vediamo alla prossima con un nuovo articolo!

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