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  • Sicurezza sul lavoro per elettricisti: norme, rischi e prevenzione

    Indice Introduzione Normative di riferimento Rischi principali nel lavoro di un elettricista Misure di prevenzione del rischio elettrico DPI per elettricisti: cosa non può mancare Formazione obbligatoria e abilitazioni Conclusioni   Introduzione La sicurezza sul lavoro è un tema cruciale, in particolare per professioni a rischio come quella degli elettricisti. Lavorare a contatto con l’elettricità comporta pericoli significativi che richiedono conoscenze specifiche, l’uso di dispositivi di protezione adeguati e il rispetto rigoroso delle normative di sicurezza. In questo articolo esploreremo i principali rischi del lavoro di un elettricista, le misure preventive e le normative da seguire. Normative di riferimento per la sicurezza degli elettricisti La sicurezza sul lavoro per gli elettricisti è regolamentata da un insieme di normative e standard tecnici che mirano a prevenire incidenti e garantire un ambiente di lavoro sicuro . Ecco quali sono le principali normative di riferimento: Decreto Legislativo 81/2008 Il D.Lgs. 81/2008,  noto come Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro , rappresenta la base legislativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro in Italia. Il CAPO III - IMPIANTI E APPARECCHIATURE ELETTRICHE del Titolo III del suddetto decreto, stabilisce obblighi per datori di lavoro e lavoratori, requisiti, protezioni e verifiche il tutto riferito proprio al rischio elettrico. Più nello specifico gli articoli 82 e 83 disciplinano rispettivamente i lavori sotto tensione e quelli in prossimità di parti attive, richiedendo l'adozione di misure preventive specifiche. Norma CEI 11-27 La Norma CEI 11-27 fornisce le prescrizioni di sicurezza per le attività su impianti elettrici, applicandosi a operazioni su impianti fissi, mobili, permanenti e provvisori a qualsiasi livello di tensione. Questa norma definisce le procedure operative e le figure professionali coinvolte, come: Persona ESperta (PES):  individuo con conoscenze tecniche adeguate per operare sugli impianti elettrici. Persona AVvertita (PAV):  persona informata sui rischi elettrici e sulle misure di prevenzione. PErsona Idonea ai lavori elettrici sotto tensione (PEI):  professionista qualificato per interventi sotto tensione. La quinta edizione della norma, pubblicata nel 2021, introduce aggiornamenti sulle procedure di lavoro e sulla formazione del personale. Norma CEI 64-8 La Norma CEI 64-8 è il riferimento principale per la progettazione, realizzazione e verifica degli impianti elettrici di bassa tensione. Essa garantisce la sicurezza delle persone e dei beni, specificando requisiti per: Progettazione : criteri per dimensionamento e scelta dei componenti. I nstallazione : modalità corrette di posa e collegamento. Verifica : procedure per controlli e manutenzioni periodiche. L'ottava edizione della norma, aggiornata nel 2021, integra varianti e introduce nuovi contenuti, allineandosi con il Codice di Prevenzione Incendi dei Vigili del Fuoco. Decreto Ministeriale 37/2008 Il D.M. 37/2008  disciplina l'installazione degli impianti all'interno degli edifici, imponendo che tali impianti siano realizzati a regola d'arte e nel rispetto delle normative vigenti. Stabilisce inoltre i requisiti tecnico-professionali per le imprese che operano nel settore degli impianti elettrici. Norma CEI EN 50110-1 La Norma CEI EN 50110-1 si focalizza sull'esercizio degli impianti elettrici, fornendo linee guida per garantire la sicurezza durante le operazioni e la manutenzione. Essa si applica a impianti elettrici in esercizio e definisce le procedure per lavori sotto tensione e fuori tensione. Il rispetto di queste normative è essenziale per garantire la sicurezza degli elettricisti e la conformità legale della propria azienda. Rischi principali nel lavoro di un elettricista Il lavoro di un elettricista espone a diversi rischi, tra cui: Rischio Descrizione Elettrocuzione Contatto diretto con parti in tensione. Ustioni Causate da archi elettrici o esplosioni di apparecchiature. Cadute dall’alto Tipiche in interventi su pali, tetti o impianti sopraelevati dei cantieri edili Inalazione di sostanze Fumi tossici rilasciati da materiali in combustione o surriscaldati. Movimentazione manuale Rischio di lesioni muscolo-scheletriche legato al trasporto di materiali pesanti. Sicurezza sul lavoro per elettricisti: misure di prevenzione Per prevenire i rischi associati al lavoro di elettricista in un qualsiasi ambiente di lavoro, come ad esempio in un cantiere edile, è fondamentale adottare misure specifiche, tra cui: Ispezione degli impianti : controlla sempre lo stato dell'impianto prima di iniziare il lavoro. Messa a terra e sezionamento : verifica che l'impianto sia correttamente messo a terra e fuori tensione. Segnaletica di sicurezza : usa cartelli per avvisare i colleghi di potenziali pericoli. Verifica strumentale : utilizza strumenti adeguati per accertarti dell'assenza di tensione. DPI per elettricisti: cosa non può mancare L’uso corretto dei dispositivi di protezione individuale (DPI) è essenziale. Ecco i DPI indispensabili: Guanti isolanti certificati. Scarpe antistatiche e antiscivolo. Casco con visiera protettiva contro archi elettrici. Abbigliamento ignifugo per lavori su impianti in tensione. Strumenti isolati certificati (es: marcatura CE). Formazione obbligatoria e abilitazioni Gli elettricisti devono possedere specifiche competenze, acquisite attraverso corsi di formazione: PES, PAV e PEI : qualifiche richieste dalla norma CEI 11-27 per lavorare su impianti elettrici. Corsi di aggiornamento ogni 5 anni : obbligatori per mantenere le competenze aggiornate. Formazione antincendio e primo soccorso : necessaria per affrontare situazioni di emergenza. Hai bisogno di un corso di aggiornamento specifico? Contattaci cliccando qui  e facci sapere la tua richiesta. Conclusioni La sicurezza sul lavoro per gli elettricisti è una priorità assoluta. Rispettare le normative, indossare i DPI adeguati e seguire corsi di formazione specifici sono elementi fondamentali per operare in sicurezza tutelando la propria salute e di chi ci sta vicino. Con oltre 11 anni di esperienza , offriamo supporto alle aziende per garantire la conformità alle normative di sicurezza sul lavoro. Contattaci   per verificare la tua documentazione o organizzare la formazione necessaria per i tuoi elettricisti.

  • CPI antincendio: tutto quello che devi sapere

    Il Certificato di Prevenzione Incendi (CPI)  è un documento indispensabile per garantire la sicurezza in molte attività lavorative. Esso attesta che un’azienda o un’attività è conforme alle norme antincendio, proteggendo lavoratori e beni, e riducendo il rischio di gravi conseguenze legali e operative. Indice Cosa si intende per CPI? Chi ha l'obbligo di richiedere il CPI? Quanti anni dura il CPI? Come ottenere il Certificato di Prevenzione Incendi? Cosa succede in caso di mancato possesso del CPI? Conclusioni Cosa si intende per CPI? Il Certificato di Prevenzione Incendi (CPI)  è un documento ufficiale che certifica che un’attività ha adottato tutte le misure necessarie per prevenire incendi o limitarne le conseguenze. È un attestato obbligatorio per molte categorie di attività, soprattutto per quelle a rischio elevato, come stabilito nel D.P.R. 151/2011 . Obiettivi principali del CPI: Garantire che i luoghi di lavoro siano conformi agli standard di sicurezza antincendio. Proteggere le persone e i beni in caso di emergenza. Dimostrare la conformità alle normative vigenti, riducendo i rischi legali. CPI antincendio: chi ha l'obbligo di richiederlo? Secondo il D.P.R. 151/2011 , le attività soggette all'obbligo di richiedere il CPI rientrano in tre categorie, definite in base al livello di rischio. Ecco alcune delle principali: Categoria di attività Esempi Categoria A Uffici con oltre 300 persone, attività a basso rischio con normative tecniche specifiche. Categoria B Scuole, ospedali, alberghi con oltre 25 posti letto, autorimesse superiori a 300 mq. Categoria C Impianti chimici, depositi di materiali esplosivi, attività senza normative tecniche specifiche. È importante sottolineare che l’obbligo non si applica solo ai nuovi impianti, ma anche alle modifiche significative apportate a quelli esistenti.   Quanti anni dura il CPI? Il CPI è un documento molto importante per la sicurezza sul lavoro  e ha una validità di 5 anni nella maggior parte dei casi. Tuttavia, la durata può variare a seconda del livello di rischio associato all’attività. Alla scadenza, è obbligatorio presentare una nuova SCIA antincendio  (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) per rinnovare il certificato.   Come ottenere il Certificato di Prevenzione Incendi? Ottenere il CPI antincendio richiede una procedura ben definita, che include la preparazione di documentazione tecnica, ispezioni e verifiche. Ecco i passaggi principali: Valutazione iniziale del rischio Verifica se la tua attività rientra tra quelle obbligate a richiedere il CPI. Elaborazione del progetto tecnico Affidati a un tecnico abilitato per progettare le misure antincendio necessarie, come impianti di spegnimento e sistemi di evacuazione. Presentazione della SCIA antincendio La SCIA deve essere inviata al Comando dei Vigili del Fuoco competente, corredata da: Relazione tecnica. Planimetrie e dettagli degli impianti. Dichiarazioni di conformità. Ispezione dei Vigili del Fuoco Una volta ricevuta la SCIA, i Vigili del Fuoco effettuano un sopralluogo per verificare che le misure siano state implementate correttamente. Rilascio del CPI Se l’esito è positivo, il certificato viene rilasciato. Noi di TQSA supportiamo le aziende nella redazione di tutte le pratiche antincendio per una sicurezza sul lavoro a 360°. Se hai bisogno di supporto per la redazione del CPI, contattaci e compila il modulo che trovi in questa pagina.   Cosa succede in caso di mancato possesso del CPI? Il mancato possesso del CPI può comportare gravi conseguenze per le aziende, tra cui: Sanzioni amministrative : Multe fino a decine di migliaia di euro. Sospensione dell’attività : In caso di violazioni gravi o reiterate. Responsabilità penali : In caso di incidenti legati alla mancata conformità. Essere in regola con il CPI non è solo un obbligo, ma anche un investimento nella sicurezza e nella reputazione aziendale.   Conclusioni Il Certificato di Prevenzione Incendi (CPI)  è un documento essenziale per molte attività lavorative, sia per garantire la sicurezza che per evitare sanzioni. Adeguarsi alle normative può sembrare complesso, ma con il supporto di professionisti esperti come TQSA , la tua azienda può affrontare con serenità ogni adempimento. Hai bisogno di supporto per ottenere il CPI o verificare la conformità della tua attività?   Contattaci subito: il nostro team di esperti è pronto ad aiutarti!

  • RENTRI: il sistema per la tracciabilità dei rifiuti, come funziona e quali obblighi comporta

    Indice Introduzione Cos’è il RENTRI e a cosa serve Quando, chi e cosa deve fare secondo il RENTRI e chi è esonerato Come iscriversi al RENTRI e cosa cambia Tracciabilità dei rifiuti: obblighi e vantaggi per le aziende Sanzioni per il mancato rispetto degli obblighi RENTRI Conclusioni Introduzione Il sistema RENTRI  (Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti), entrato vigore quest'anno, diventa uno strumento centrale per la gestione dei rifiuti delle aziende in Italia . L’obiettivo del sistema è rendere più trasparente e tracciabile il percorso dei rifiuti, garantendo maggiore sicurezza e riducendo le possibilità di smaltimento illecito dando così valore e merito alle imprese rispettose dell’ambiente e della normativa. Per molte aziende, questa novità rappresenta un’importante occasione di conformità alla normativa vigente, ma anche un obbligo che richiede attenzione e preparazione. Cos’è il RENTRI e a cosa serve Il RENTRI è un sistema digitale creato per raccogliere e gestire in tempo reale i dati sui rifiuti prodotti, trasportati e smaltiti dalle aziende. Questo registro nazionale, consultabile dalle autorità competenti, facilita la verifica della correttezza delle operazioni, prevenendo frodi e garantendo che i rifiuti siano gestiti in modo sicuro e nel rispetto delle normative. Come funziona il RENTRI? Il sistema funziona tramite un portale digitale nel quale le aziende iscritte registrano ogni fase di gestione dei rifiuti. Ogni operazione (produzione, trasporto, trattamento) è tracciata, garantendo una supervisione continua da parte degli enti di controllo e quindi una tutela dell’azienda stessa. Inoltre, la digitalizzazione del processo riduce errori e semplifica la gestione dei documenti per la sicurezza ambientale. Quando, chi e cosa deve fare secondo il RENTRI e chi è esonerato L’iscrizione al RENTRI è obbligatoria e fissata con date diverse per le categorie sottoindicate. DAL 15/12/2024 ed entro il 13/02/2025: ·        Impianti di trattamento rifiuti; ·        Trasportatori di rifiuti; ·        Commercianti/intermediari di rifiuti; ·        Consorzi per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti; ·        Imprese/enti produttori di rifiuti pericolosi (più di 50 dipendenti); ·        Imprese/enti produttori di rifiuti non pericolosi da attività industriali e artigianali (più di 50 dipendenti)   DAL 15/06/2025 ed entro il 14/08/2025: ·        Produttori di rifiuti pericolosi e non pericolosi da lavorazioni industriali e artigianali e trattamenti di rifiuti, fumi e acque con più di 10 e fino a 50 dipendenti .   DAL 15/12/2025 ed entro il 13/02/2026 ·        Imprese/enti produttori di rifiuti pericolosi (fino a 10 dipendenti) ·        Produttori di pericolosi diversi da imprese o enti; In base alle singole categorie scatta l’obbligo di Tenere il registro di carico e scarico in formato digitale con il nuovo modello. Trasmettere al RENTRI i dati del registro di carico e scarico. Emettere, se produttori, i FIR (formulari) in formato cartaceo con il nuovo modello e con vidimazione digitale. I trasportatori devono restituire ai produttori la copia completa del FIR formato cartaceo. Emettere, FIR in formato digitale. T rasmettere al RENTRI i dati dei FIR riferiti ai rifiuti pericolosi in formato digitale. Gli impianti devono restituire ai produttori la copia del FIR in formato digitale Tenere il registro di carico e scarico in formato cartaceo con il nuovo modello vidimato presso la Camera di Commercio; Emettere i FIR con il nuovo modello in formato cartaceo con v idimazione digitale ; ESONERO Imprese ed Enti produttori iniziali fino a 10 dipendenti che producono rifiuti non pericolosi nell’ambito di lavorazioni industriali, artigianali o derivanti dal trattamento di rifiuti, fanghi, acque e fumi. Imprese ed Enti produttori iniziali di soli rifiuti non pericolosi nell’ambito di attività agricole, sanitarie, commerciali, di servizio, dell’edilizia e delle costruzioni a prescindere dal numero di dipendenti. Produttori di rifiuti non pericolosi non rientranti in organizzazione di ente o impresa. Ma, dal 13 febbraio 2025 devono: Registrarsi al RENTRI prima di emettere e vidimare il FIR cartaceo. È fondamentale sempre verificare attentamente la propria posizione al fine di non incorrere in sanzioni amministrative rilevanti Come iscriversi al RENTRI e cosa cambia L’iscrizione al RENTRI avviene tramite un portale online dedicato, in cui è necessario fornire: Dati aziendali  (ragione sociale, codice fiscale, SPID/CIE datore di lavoro, sede operativa, ecc.) Tipo di attività svolta  (produzione, trasporto, smaltimento) Quantità e tipologia di rifiuti gestiti Diritti di segreteria pari a € 10,00 più un contributo annuale in funzione alla tipologia; Dopo l'iscrizione, le aziende devono registrare ogni movimentazione dei rifiuti, utilizzando il sistema per generare automaticamente i formulari di identificazione dei rifiuti  (FIR), documenti che attestano la tracciabilità di ogni operazione. Cosa cambia Dal 13 febbraio 2025 tutti gli operatori devono utilizzare nuovo modello di FIR ( vedi allegato modello tipo da scaricare dal sito https://operatori.rentri.gov.it/public/stampa-format-registro?lang=it ).   Dal 13 febbraio 2025 tutti i FIR (cartaceo e digitali) devono essere vidimati digitalmente . Dal 13 febbraio 2026 tutti gli iscritti al RENTRI devono utilizzare i FIR in formato digitale . Dal 13 febbraio 2026 devono essere trasmessi al RENTRI i dati dei FIR pericolosi Quali sono i documenti richiesti per la registrazione al RENTRI? Per completare l’iscrizione al RENTRI, le aziende devono disporre di una serie di documenti, inclusi: Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC)  aggiornato Piano di gestione dei rifiuti  conforme alle normative vigenti Certificazioni ambientali , ove richiesto Possiamo supportarti nella verifica e nell'aggiornamento della documentazione necessaria, assicurandoti la piena conformità ai requisiti RENTRI. Tracciabilità dei rifiuti: obblighi e vantaggi per le aziende Aderire al sistema RENTRI implica il rispetto di obblighi specifici per garantire la tracciabilità dei rifiuti. I principali obblighi comprendono: Registrazione in tempo reale  delle operazioni di produzione, trasporto e smaltimento dei rifiuti Conservazione digitale dei formulari di identificazione  dei rifiuti, che documentano l’intero ciclo di gestione Aggiornamento costante delle informazioni  sulle attività di gestione dei rifiuti, affinché siano sempre veritiere e complete Questi obblighi, sebbene possano sembrare onerosi, portano notevoli vantaggi in termini di trasparenza  e riduzione del rischio di sanzioni . Grazie alla digitalizzazione, il sistema RENTRI semplifica la gestione dei rifiuti e favorisce una supervisione accurata delle operazioni. Obbligo di tracciabilità Descrizione Registrazione in tempo reale Tracciatura digitale di ogni fase del ciclo di vita dei rifiuti Formulari di identificazione Documenti digitali che attestano la movimentazione dei rifiuti Aggiornamento costante Garantire dati accurati e aggiornati nel sistema Sanzioni per il mancato rispetto degli obblighi RENTRI Il mancato rispetto delle disposizioni del RENTRI comporta sanzioni amministrative, che variano a seconda della gravità dell'infrazione: Sanzioni amministrative  per la mancata registrazione o aggiornamento dei dati. Sanzioni penali  in caso di frode o falsa dichiarazione delle attività svolte. Sospensione o revoca dell’autorizzazione  a operare in caso di violazioni reiterate. Decurtazione dei crediti Le aziende che adottano il sistema RENTRI possono accumulare un punteggio di crediti, che attesta la loro conformità alle normative. Tuttavia, violazioni gravi  possono portare a una decurtazione dei crediti , con potenziali ripercussioni sull’immagine aziendale e sulla possibilità di continuare l’attività. Conclusioni Il sistema RENTRI rappresenta un importante passo avanti nella gestione dei rifiuti, promuovendo la trasparenza e riducendo i rischi di smaltimento illecito. Adeguarsi al RENTRI è fondamentale per ogni azienda che produce o gestisce rifiuti, ma può essere complesso navigare tra i requisiti normativi. Con oltre 11 anni di esperienza, TQSA è qui per supportarti, assicurando che ogni documento e ogni procedura siano conformi agli standard. Se hai bisogno di assistenza per metterti in regola con i requisiti RENTRI, contattaci e scopri come possiamo aiutarti!

  • Il DVR dove deve essere custodito?

    Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è un documento fondamentale per garantire la sicurezza sul lavoro all'interno di qualsiasi azienda. La sua corretta gestione e custodia sono essenziali per rispettare la normativa vigente e prevenire sanzioni. In questo articolo, vedremo dove deve essere custodito il DVR, chi è responsabile della sua gestione e quali sono le conseguenze in caso di mancata custodia. Indice Introduzione Dove va custodito il DVR? Chi deve tenere il DVR? Dove deve essere conservata la documentazione relativa alla sicurezza? Cosa succede se non si custodisce il DVR? Conclusioni Introduzione La sicurezza sul lavoro è regolata da diverse normative, tra cui il Decreto Legislativo 81/2008 , che stabilisce l'obbligo per tutte le aziende con almeno un lavoratore di redigere il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR). Il DVR è uno strumento che individua i rischi presenti sul luogo di lavoro e le misure di prevenzione adottate dall'azienda per minimizzare tali rischi. Se vuoi approfondire e informarti sul DVR, trovi tutti gli articoli inerenti cliccando qui. Uno degli aspetti fondamentali legati alla gestione del DVR è la sua corretta custodia . Ma dove deve essere custodito il DVR? Chi è responsabile di questa operazione? Vediamolo nei paragrafi successivi. Il DVR dove deve essere custodito? Il DVR deve essere custodito presso la sede operativa dell'azienda . Questo perché, secondo la normativa, deve essere sempre disponibile per le autorità competenti, come l'Ispettorato del Lavoro o l'ASL, in caso di controlli . La sua custodia fisica è essenziale per dimostrare la conformità dell'azienda alle norme di sicurezza. Formato del DVR Il DVR può essere conservato in formato cartaceo o digitale, a seconda delle preferenze dell'azienda, purché sia facilmente accessibile e recuperabile. È importante che il documento, sia esso in formato fisico e/o digitale, sia ben organizzato, aggiornato e con la data dell'ultima revisione chiaramente indicata. Consigli per la custodia del DVR: Se in formato cartaceo , conservalo in un archivio sicuro, ma accessibile in caso di ispezione. Se in formato digitale , assicurati che sia archiviato in un sistema protetto ma facilmente consultabile. Chi deve tenere il DVR? La responsabilità della custodia del DVR ricade sul datore di lavoro , ma è possibile che venga affidata ad altre figure interne all'azienda , come il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP). È fondamentale che chi è incaricato della custodia abbia accesso al DVR in qualsiasi momento, poiché in caso di controllo, il documento deve essere esibito tempestivamente. L'accesso al DVR non è limitato solo al datore di lavoro o all'RSPP ma anche ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) deve essere data la possibilità di visionare il documento. Dove deve essere conservata la documentazione relativa alla sicurezza? Oltre al DVR, esistono altri documenti inerenti alla sicurezza sul lavoro che devono essere conservati in azienda. Tra questi, troviamo: Certificati di formazione  dei lavoratori in materia di sicurezza, Piani di emergenza se presenti, Verbali di riunioni periodiche  sulla sicurezza se soggetti ad obbligo, Certificazioni di conformità delle attrezzature . Questi documenti devono essere custoditi insieme al DVR in un archivio facilmente accessibile. Anche in questo caso, è possibile utilizzare sia il formato cartaceo che quello digitale, purché garantisca la disponibilità immediata in caso di richiesta. Cosa succede se non si custodisce il DVR? La mancata custodia del DVR o la sua irreperibilità durante un controllo può comportare gravi sanzioni amministrative e penali . Secondo il Decreto Legislativo 81/2008, la mancata redazione e custodia del DVR può comportare multe che vanno da 2.500 a 6.400 euro e, nei casi più gravi, la sospensione dell'attività aziendale. Inoltre, la mancanza del DVR può essere considerata un illecito grave  che espone l'azienda a rischi ancora maggiori in caso di incidenti sul lavoro. Senza questo documento, diventa difficile dimostrare che l'azienda ha adottato tutte le misure necessarie per prevenire i rischi, il che può portare a responsabilità legali più severe. Conclusioni Il Documento di Valutazione dei Rischi non solo deve essere redatto e aggiornato regolarmente, ma deve anche essere custodito in modo adeguato presso la sede aziendale. La sua disponibilità immediata in caso di controllo è fondamentale per dimostrare la conformità dell'azienda alle normative di sicurezza. Se hai bisogno di supporto nella gestione e redazione del DVR o di altre pratiche relative alla sicurezza sul lavoro, siamo a tua disposizione. Contattaci per un'analisi della tua documentazione e assicurati di essere in regola con le normative vigenti.

  • DVR esempio: il documento indispensabile in azienda

    Buongiorno Caro lettore, benvenuto al nostro appuntamento settimanale. Oggi andremo a parlare di uno dei capisaldi della sicurezza sul lavoro, il documento madre di tutti i documenti, l’unico e indispensabile documento di valutazione dei rischi o più comunemente chiamato “DVR”. Che cosa è il DVR? Per DVR si intende il Documento di Valutazione dei Rischi , il D. Lgs. 81/08, il cosiddetto “Testo Unico sulla Sicurezza”, impone al datore di lavoro (o chi per lui) di valutare i rischi e conseguentemente redigere tale documento che attesta di aver visionato, identificato e valutato i rischi a cui sono soggetti i lavoratori, con il fine di attuare delle misure di prevenzione e protezione degli stessi. DVR senza dipendenti: deve essere redatto? Il Documento di Valutazione dei Rischi è obbligatorio per tutte le aziende che abbiano almeno 1 lavoratore dipendente . Sono, invece, esonerati dalla redazione del DVR i liberi professionisti, le ditte individuali, le imprese familiari (purché senza dipendenti) e le società con un unico socio lavoratore, ad eccezione delle società semplici e delle società in nome collettivo. Ne consegue, che solamente chi svolge la propria attività individualmente, ossia da solo e per proprio conto, qualunque sia la sua natura, non è tenuto a redigere il Documento Valutazione Rischi. Al contrario, ad esempio, il professionista che, sebbene eserciti l'attività lavorativa in forma individuale, si avvalga di un praticante, con o senza retribuzione, ha l'obbligo di osservare la normativa in materia e quindi deve adottare il Documento Valutazione Rischi. Chi deve redigere il DVR? Tutte le aziende con almeno 1 dipendente devono munirsi del Documento Valutazione Rischi (DVR), una relazione in cui sono individuati tutti i rischi che potrebbero rappresentare un pericolo per la salute e la sicurezza dei lavoratori. La valutazione dei rischi, quindi, è un elemento indispensabile per capire quali misure di prevenzione e protezione adottare. DVR fac simile: quali informazioni contiene? Ora vedremo un DVR fac simile per spiegarti quali informazioni deve contenere questo importante documento. Ai sensi dell'art. 28, comma 2, del D.lgs. 81/2008 e simili il documento di valutazione dei rischi deve contenere: una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa, nella quale sono specificati i criteri adottati per la valutazione stessa; l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali adottati, a seguito della valutazione; il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza; l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell'organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri; l’indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio; l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento. Qual è la struttura del DVR? Di seguito un esempio di DVR, con annessa struttura: Dati identificativi aziendali : ragione sociale, contatti aziendali, indirizzo di tutte le sedi, tipologia di attività svolta, codice ATECO, numero dipendenti, dati anagrafici del Datore di Lavoro e di eventuali suoi formalmente delegati per compiti di sicurezza sul lavoro, planimetria (riportante anche i macchinari e gli impianti utilizzati e la loro collocazione) . Organigramma del servizio di prevenzione e protezione: anagrafica delle persone facenti parte del servizio di prevenzione e protezione (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, Medico Competente, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, Addetti alla Gestione delle Emergenze) . Descrizione dei luoghi di lavoro: descrizione di tutti i luoghi di lavoro destinati ad ospitare posti di lavoro, ubicati all'interno dell'azienda, nonché ogni altro luogo di pertinenza dell'azienda accessibile al lavoratore nell'ambito del proprio lavoro. Descrizione dei processi produttivi ed identificazione delle mansioni. Identificazione delle mansioni , associando a ciascuna mansione i rischi principali al quale il lavoratore che la svolge è esposto. Criteri di valutazione dei rischi: la valutazione dei rischi consente al datore di lavoro di adottare le misure necessarie per la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori e di garantire che le misure preventive e i metodi di lavoro e di produzione, ritenuti necessari e attuati in funzione della valutazione dei rischi, migliorino il livello di protezione dei lavoratori. Pertanto, le misure preventive sono ritenute necessarie e attuate in funzione della valutazione dei rischi. Analisi e valutazione dei rischi. Descrizione delle diverse fasi del processo produttivo con elenco degli impianti presenti, dei macchinari e delle attrezzature utilizzate, delle sostanze chimiche impiegate. Verifica dei luoghi di lavoro e dei processi produttivi. Nomina Medico. Formazione, informazione e addestramento dei lavoratori e dei loro rappresentanti. Programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza. Il DVR dove deve essere custodito? Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), redatto a conclusione della valutazione, deve essere custodito presso l’unità produttiva alla quale si riferisce la valutazione dei rischi e può essere conservato, nel rispetto delle prescrizioni contenute nel TU 81/08, su supporto informatico. DVR esempio Inoltre, ho deciso di inserirti un esempio del DVR, un FAC SIMILE che solitamente forniamo ai nostri clienti, così se sei curioso e ti va di darci un occhio puoi farlo con tutta calma, comprendendo la logica che sta dietro a tale documento fondamentale per lavorare in sicurezza. Se in quest’annetto sono riuscito a farti appassionare un minimo alla sicurezza, e spero sia così, mi raccomando prova a controllare qui se ti sei perso qualche articolo, potrai leggerlo con calma in ogni momento. Grazie mille come sempre per il seguito e ci sentiamo la prossima settimana con un nuovo argomento!!

  • Cos'è il dvr per la sicurezza?

    Sei un imprenditore o un responsabile della sicurezza? Allora sai benissimo quanto sia cruciale un ambiente di lavoro sicuro e conforme alle leggi. Ma come puoi garantire questa sicurezza? Qui entra in gioco il DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) . Indice Definizione e Importanza del DVR Cosa Contiene il DVR? Quali aziende devono realizzarlo Conclusioni 1. DVR: cos'è Il Documento di Valutazione dei Rischi, noto come DVR , è un elemento cardine nella gestione della sicurezza sul lavoro. Richiesto dalla normativa italiana ( D.Lgs 81/2008 ), il suo scopo è quello di: identificare, analizzare gestire i rischi per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Ma cos'è esattamente il DVR e perché è così importante? Un Pilastro della Sicurezza sul Lavoro Il DVR non è solo un documento burocratico che è necessario avere, ma è una vera e propria strategia di prevenzione. Attraverso di esso, vengono valutati tutti i possibili pericoli ai quali sono esposti i lavoratori durante l'esercizio delle loro attività. Da rischi meccanici a quelli chimici, da quelli legati allo stress lavorativo a quelli ergonomici, il DVR copre ogni aspetto della sicurezza sul lavoro. Un Documento Dinamico e Personalizzato Ogni azienda è unica e con essa i rischi specifici che affronta. Il DVR è quindi un documento altamente personalizzato , che deve essere adattato alla realtà specifica di ciascuna organizzazione. Questo significa che non esiste un "modello unico" di DVR: ogni documento deve riflettere le specificità dell'ambiente lavorativo , delle attrezzature utilizzate, dei processi produttivi e della composizione della squadra di un'azienda. Spesso sentiamo imprenditori che ricercano su Google un documento standardizzato o  esempi di DVR in pdf per poi fare un copia e incolla per le loro attività. Purtroppo è un'azione sbagliatissima. Una Responsabilità Legale e Morale Redigere un DVR non è solo un obbligo legale, ma anche una responsabilità morale nei confronti dei lavoratori. Avere un DVR ben strutturato significa prendersi cura della salute e del benessere delle persone , riducendo i rischi di infortuni e malattie professionali. Inoltre, un ambiente di lavoro sicuro è fondamentale per migliorare la produttività e la qualità del lavoro. Un Processo Continuo di Valutazione e Aggiornamento Il mondo del lavoro è in continuo cambiamento, con l'introduzione di nuove tecnologie, materiali e metodi di lavoro. Di conseguenza, anche il DVR deve essere un documento attuale che può essere ridiscusso per revisioni e aggiornamenti per garantire che i rischi siano sempre valutati e gestiti in modo efficace. Questo processo continuo di valutazione e aggiornamento sottolinea l'importanza di una gestione attiva e consapevole della sicurezza sul lavoro. In sintesi, il DVR è molto più di un requisito legale: è uno strumento essenziale per garantire un ambiente di lavoro sicuro e sano. La sua realizzazione richiede competenza, attenzione e un approccio personalizzato, elementi che solo un'azienda operante nel settore, come noi di TQSA. può avere. 2. Cosa Contiene il DVR? Visto che spesso gli imprenditori ci chiedono "ma quali informazioni contiene questo documento?" e sicuramente te lo sarei chiesto anche tu una volta, allora di seguito troverai elencati alcuni elementi chiave che compongono un DVR completo ed efficace: Identificazione dei Rischi Ogni DVR inizia con un'attenta analisi dei rischi presenti nell'ambiente di lavoro. Questo include tutto, dai rischi fisici come macchinari o sostanze pericolose, ai rischi ergonomici legati alla postura sul lavoro. È fondamentale valutare ogni aspetto dell'ambiente lavorativo, senza trascurare settori che potrebbero sembrare a basso rischio ma che in realtà, se non considerati attentamente, potrebbero creare dei problemi interni alla tua azienda. Le Nomine delle figure della sicurezza: Il DVR deve includere la nomina delle figure chiave della sicurezza in azienda, a partire dal Datore di Lavoro , che è il primo responsabile. Questo documento deve anche riprodurre la struttura dei luoghi di lavoro per individuare il profilo di rischio dei lavoratori, considerando sia i rischi legati alle mansioni svolte sia quelli dovuti ai fattori ambientali. Inoltre, deve essere presente una sezione dedicata all'organigramma della sicurezza, con tutte le figure nominate, le date di inizio nomina e la formazione erogata. Altre figure cruciali includono: Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP): questa figura ha il compito di coordinare tutte le attività legate alla prevenzione dei rischi in azienda. Medico Competente: responsabile della redazione del Piano Sanitario e della Sorveglianza Sanitaria. Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS): rappresenta i lavoratori nelle questioni legate alla sicurezza sul lavoro. In aggiunta, il DVR deve riportare la nomina degli addetti antincendio, primo soccorso e degli addetti all'uso di macchinari e attrezzature di sollevamento. Queste nomine sono spesso collegate all'esecuzione di specifici corsi di formazione. Misure di Prevenzione e Protezione Il passo successivo è definire le misure preventive e protettive. Questo può includere la fornitura di dispositivi di protezione individuale (DPI), la modifica degli impianti o dei processi lavorativi, e la formazione dei lavoratori . Ogni misura deve essere specifica per il rischio identificato e adeguata alla realtà dell'azienda. Programmi di Formazione Un aspetto cruciale del DVR è la formazione dei lavoratori. Non basta avere le misure di sicurezza in atto, è essenziale che ogni membro del team sia adeguatamente informato e addestrato su come comportarsi per minimizzare i rischi. Questo include la conoscenza dei DPI, la comprensione delle procedure di emergenza e la consapevolezza dei propri diritti e doveri in materia di sicurezza. Monitoraggio e Aggiornamento Continuo Il mondo del lavoro è in costante evoluzione, e lo stesso vale per i rischi legati alla sicurezza. Per questo, il DVR non è un documento statico, ma deve essere regolarmente rivisto e aggiornato . Questo assicura che ogni nuovo rischio venga identificato e gestito, e che le misure di sicurezza rimangano efficaci nel tempo. Coinvolgimento dei Lavoratori Infine, un elemento spesso sottovalutato ma di fondamentale importanza è il coinvolgimento attivo dei lavoratori nella redazione e nell'aggiornamento del DVR. I lavoratori sono coloro che vivono quotidianamente l'ambiente di lavoro e possono fornire un contributo prezioso nell'identificazione dei rischi e nella proposta di soluzioni praticabili. In conclusione, il DVR è uno strumento dinamico e multifunzionale, che non solo garantisce il rispetto delle normative, ma contribuisce in modo proattivo alla creazione di un ambiente di lavoro sicuro e salutare. Ecco perché la sua redazione non deve essere vista come un semplice adempimento burocratico, ma come un'opportunità per migliorare la qualità della vita lavorativa e la produttività aziendale. 3. Quali aziende devono realizzarlo? Ogni impresa con almeno un lavoratore, è tenuta per legge a redigere e aggiornare regolarmente un DVR. Questo obbligo riguarda non solo le aziende manifatturiere o quelle con elevati rischi lavorativi, ma ogni realtà lavorativa, inclusi gli uffici e i servizi. L'obbligo svanisce solo nel caso in cui tu lavori da solo all'interno della tua azienda. Infatti il DVR è obbligatorio anche nei casi in cui: - non hai dipendenti, ma hai un socio lavoratore, - non hai dipendenti, ma vuoi avvalerti di tirocinante in alternanza scuola lavoro anche solo per una settimana, in quella settimana ti avvali di un "lavoratore". La variabile infatti non è più il "dipendente come tale" ma il "lavoratore" ovvero colui che a prescindere dalla tipologia contrattuale, svolge un'attività lavorativa nell'ambito dell'organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere la professione. 4. Conclusioni e Invito all'Azione Ora che conosci l'importanza del DVR e il ruolo cruciale che può avere nella tutela della salute e sicurezza sul lavoro, è il momento di agire. Non lasciare che la tua azienda sia vulnerabile. Contatta TQSA oggi stesso per un supporto esperto nella realizzazione del tuo DVR. Hai bisogno di un supporto nella stesura del DVR? Contattaci per un preventivo gratuito

  • Chi Redige il DVR

    Introduzione Una delle pietre miliari della sicurezza sul lavoro è rappresentata dal Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), un elemento fondamentale che ogni azienda deve redigere e mantenere aggiornato. Ma chi è incaricato della sua redazione e quante volte deve essere elaborato per restare efficace? In questo articolo esploriamo questi aspetti fondamentali. Indice: Cos'è il DVR? Chi Redige e Firma il DVR? Quando è Obbligatorio Redigere il DVR? Quante volte deve essere rielaborato il DVR? Conclusioni Cos'è il DVR? Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è il documento cardine tra le varie pratiche sulla sicurezza , infatti è lo strumento fondamentale attraverso il quale le aziende identificano, analizzano gestiscono i rischi per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro. La redazione del DVR non solo consente di rispettare una disposizione di legge ma rappresenta anche una concreta opportunità per migliorare l'ambiente lavorativo, aumentando la consapevolezza dei rischi presenti e promuovendo una cultura della sicurezza all'interno dell'organizzazione. Attraverso questo documento, l'azienda dimostra il proprio impegno nella prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, delineando strategie preventive e protettive personalizzate in base alle specificità dei processi lavorativi e sui rischi effettivamente presenti. La struttura del DVR prevede una sezione iniziale dedicata all'identificazione dei fattori di rischio, seguita da una valutazione qualitativa e quantitativa di questi ultimi. Successivamente, il documento deve elencare le misure di prevenzione e protezione già in atto e quelle da adottare per ridurre al minimo i rischi individuati, comprese le procedure di emergenza in caso di eventi dannosi. Il documento deve inoltre includere un piano di formazione per i lavoratori, finalizzato a fornire tutte le informazioni necessarie sui rischi specifici legati alla loro attività lavorativa e sulle misure di prevenzione adottate dall'azienda. Per approfondire, leggi l'articolo specifico sul tema cliccando qui. Chi deve redige e firmare il DVR? La responsabilità della redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) ricade direttamente sul datore di lavoro . Questa figura centrale non agisce isolatamente ma deve collaborare strettamente con professionisti esperti in materia di sicurezza sul lavoro, come il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e, qualora l'azienda ne disponga, il Medico Competente. Il coinvolgimento di queste figure professionali è cruciale per garantire che la valutazione dei rischi sia eseguita con la dovuta competenza tecnica e che le misure preventive e protettive proposte siano efficaci e conformi alla normativa vigente. Il datore di lavoro, oltre a redigere il documento, ha l'importante compito di firmarlo . Questa firma non è banale infatti, tramite essa, egli si assume la responsabilità legale per l'accuratezza e la completezza delle informazioni contenute nel DVR e per l'implementazione delle misure di sicurezza in esso previste . La firma sottolinea l'impegno del datore di lavoro nel promuovere una cultura della sicurezza all'interno dell'organizzazione, dimostrando ai lavoratori e alle autorità di controllo che la prevenzione dei rischi è considerata una priorità. In alcune realtà aziendali, specialmente in quelle di maggiori dimensioni o con particolari complessità operative, può essere necessario coinvolgere ulteriori figure professionali nella redazione del DVR, come ingegneri di sicurezza, tecnici specializzati e consulenti esterni. Questo approccio multidisciplinare garantisce che tutti gli aspetti legati alla sicurezza sul lavoro siano esaminati con la massima attenzione e che le soluzioni adottate siano il risultato di un'analisi approfondita e condivisa. Un aspetto fondamentale da considerare è che il processo di redazione del DVR non deve essere percepito come un mero adempimento burocratico. Al contrario, deve essere visto come un'opportunità per analizzare criticamente i processi lavorativi, identificando potenziali miglioramenti non solo in termini di sicurezza ma anche di efficienza operativa. Chi può supportare il datore nella redazione del DVR? Inoltre, è importante sottolineare il ruolo cruciale dei consulenti per la sicurezza sul lavoro , professionisti altamente specializzati che possono fornire un supporto fondamentale al datore di lavoro nella redazione del DVR. Queste figure esperte portano una conoscenza approfondita delle normative vigenti e delle migliori pratiche in materia di sicurezza, rappresentando una risorsa insostituibile per garantire che il documento sia non solo conforme alle disposizioni di legge ma anche efficacemente calibrato sulle specificità dell'azienda. I consulenti per la sicurezza sul lavoro, come noi di TQSA, collaborano strettamente con il datore di lavoro e il team incaricato della sicurezza aziendale, guidandoli attraverso il processo di identificazione dei rischi, valutazione delle misure preventive e definizione dei protocolli di emergenza. La loro esperienza consente di individuare potenziali lacune nella sicurezza e di proporre soluzioni innovative ed efficienti, contribuendo a rendere il DVR un documento vivo e dinamico, capace di adattarsi all'evoluzione dell'azienda e del contesto lavorativo. Affidarsi a un consulente per la sicurezza sul lavoro non solo facilita la redazione di un DVR completo e dettagliato ma assicura anche una maggiore serenità al datore di lavoro, che può contare su una guida esperta per navigare il complesso panorama normativo e gestire con efficacia la sicurezza sul lavoro. Quando è Obbligatorio Redigere il DVR? Ricordiamo anche che l'obbligo di redazione di questo documento cardine è valido per ogni azienda con almeno un dipendente. Con questa caratteristica ogni azienda è tenuta per legge a redigerlo, indipendentemente dal settore di appartenenza o dalla dimensione dell'impresa. Quando Deve essere Rielaborato il DVR? Il DVR non è un testo statico ma un documento dinamico che deve evolvere insieme all'azienda. per questo motivo esso richiede aggiornamenti periodici. Ma quando esattamente deve essere rielaborato il DVR? La normativa prevede che il DVR debba essere aggiornato ogni volta che si verificano cambiamenti significativi all'interno dell'ambiente lavorativo che possono influenzare la sicurezza e la salute dei lavoratori. Questi cambiamenti possono includere: Introduzione di nuove tecnologie o macchinari : l'adozione di nuove tecnologie può introdurre rischi precedentemente non considerati. È fondamentale valutare l'impatto di queste novità sulla sicurezza generale dell'ambiente di lavoro. Variazioni nei processi produttivi : Qualsiasi modifica nel processo produttivo potrebbe alterare i rischi esistenti o crearne di nuovi. Modifiche nell'organizzazione del lavoro : Cambiamenti nell'organizzazione del lavoro, come il turnover del personale, l'introduzione di nuovi turni di lavoro o la ristrutturazione dei team, possono influenzare l'esposizione dei lavoratori ai rischi. Incidenti : Gli incidenti forniscono preziose informazioni su potenziali vulnerabilità non identificate in precedenza. Analizzare queste situazioni e aggiornare il DVR, di conseguenza, è fondamentale per prevenire la ripetizione di tali eventi. Feedback dai Lavoratori : I suggerimenti e le preoccupazioni espressi dai lavoratori possono offrire spunti importanti su rischi non adeguatamente considerati o su misure di prevenzione non ottimali. Ascoltare il personale e integrare il loro feedback nel DVR è una pratica che promuove un ambiente di lavoro sicuro e inclusivo. Oltre a questi casi specifici, è buona prassi rivedere il DVR almeno una volta all'anno. Questo controllo periodico assicura che il documento tenga conto dell'evoluzione delle normative in materia di sicurezza sul lavoro, nonché di eventuali cambiamenti minori avvenuti nell'ambiente lavorativo che potrebbero non richiedere un aggiornamento immediato del DVR ma sono comunque rilevanti per la sicurezza dei lavoratori. Conclusioni In conclusione, la redazione e l'aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) sono attività fondamentali per garantire la sicurezza e il benessere dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Abbiamo esplorato l'importanza del DVR, chi è responsabile della sua redazione, la necessità di collaborazione con figure specializzate come i consulenti per la sicurezza sul lavoro, e le circostanze che richiedono la sua rielaborazione. Ricordiamo che il DVR è uno strumento dinamico, che deve essere costantemente aggiornato per riflettere qualsiasi cambiamento all'interno dell'azienda che possa influenzare la sicurezza dei lavoratori. Contattaci per un preventivo gratuito.

  • Aggiornamento DVR: ogni quanto va fatto?

    Nel contesto lavorativo odierno, la sicurezza sul lavoro è un tema fondamentale. Per le aziende, avere un Documento di Valutazione dei Rischi (DVR)  aggiornato non è solo un obbligo legale, ma una componente cruciale della gestione aziendale responsabile. In questo articolo, ti guideremo attraverso l'importanza dell' aggiornamento del DVR , svelando quando e perché è essenziale procedere, con l'esperienza e la professionalità di TQSA  al tuo fianco. Indice Cosa significa la sigla DVR? Perché aggiornare il DVR aziendale? Quanto dura il DVR? In quali circostanze bisogna aggiornare il DVR? Quanto costa aggiornarlo? Quali sono le figure professionali coinvolte? Conclusione Cosa significa la sigla DVR? Il DVR , o Documento di Valutazione dei Rischi, è un documento obbligatorio per ogni azienda, indipendentemente dal settore di appartenenza. Rappresenta il cuore della sicurezza sul lavoro, poiché in esso vengono identificati tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, proponendo le misure preventive e protettive adeguate e programmando le attività di miglioramento. Perché aggiornare il DVR aziendale? Un DVR aggiornato non è solo una formalità burocratica, ma una componente critica della strategia aziendale per la gestione della sicurezza. Esso garantisce che ogni decisione, dalla progettazione dei processi produttivi all'acquisto di nuove attrezzature, sia presa con piena consapevolezza dei potenziali rischi. Inoltre, in caso di incidenti, un DVR aggiornato dimostra l'impegno dell'azienda nel perseguire la sicurezza, mitigando possibili conseguenze legali. Quanto dura il DVR? Sebbene la legge non stabilisca una scadenza precisa, è buona prassi rivedere il DVR almeno una volta all'anno. Tuttavia, è cruciale intervenire tempestivamente ogni qualvolta si verifichino cambiamenti significativi, quali l'introduzione di nuove macchinari, sostanze chimiche, o modifiche ai processi produttivi, è imperativo procedere con un aggiornamento tempestivo. In quali circostanze bisogna aggiornare il DVR? L'aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) non è un evento statico ma una risposta dinamica a situazioni specifiche che possono presentarsi nel ciclo di vita aziendale. Ogni cambiamento, piccolo o grande, può influenzare direttamente la sicurezza sul lavoro e, di conseguenza, richiede una revisione adeguata e tempestiva del DVR. Ecco quando bisogna aggiornare il DVR: Cambiamenti Organizzativi : Ristrutturazioni aziendali, espansioni o riduzioni del personale possono influenzare i livelli di rischio. Innovazioni Tecnologiche : L'adozione di nuove tecnologie o l'aggiornamento delle attrezzature esistenti può introdurre nuovi rischi. Incidenti : Eventi inaspettati possono rivelare vulnerabilità non precedentemente identificate, richiedendo una revisione del DVR. Evoluzione delle Normative : Le leggi sulla sicurezza sul lavoro sono in costante aggiornamento. Mantenere il DVR conforme è essenziale per evitare sanzioni. Cambiamenti Organizzativi Le aziende sono entità viventi, in costante evoluzione. Una ristrutturazione aziendale, l'apertura di una nuova sede, o anche significative fluttuazioni nel numero dei dipendenti possono alterare i precedenti equilibri di sicurezza. Queste modifiche possono portare nuovi rischi o esasperare quelli esistenti, richiedendo una valutazione aggiornata e accurata. Innovazioni Tecnologiche L'introduzione di nuove tecnologie o l'aggiornamento delle attrezzature esistenti può essere un fattore di crescita per l'azienda ma introduce anche nuove variabili nella valutazione dei rischi. Ogni nuova macchina, ogni nuovo software, richiede una comprensione dei potenziali pericoli che possono comportare, dalla sicurezza fisica alla cybersecurity. Incidenti Gli incidenti sul lavoro, anche quelli che non causano danni gravi, sono campanelli d'allarme che non devono essere ignorati. Sono indicativi di vulnerabilità nel sistema di sicurezza attuale e forniscono l'opportunità di apprendere da questi eventi. Analizzare ogni incidente per comprendere le sue cause è fondamentale per prevenire future occorrenze, e questo deve riflettersi in un DVR aggiornato. Evoluzione delle Normative Le leggi e le regolamentazioni in materia di sicurezza sul lavoro sono in costante aggiornamento, riflettendo nuove ricerche, tecnologie e metodologie. Un DVR che non tiene conto delle ultime normative non solo espone l'azienda a rischi legali, ma può anche essere inefficace nel garantire la sicurezza dei lavoratori. È essenziale quindi mantenere un dialogo costante con enti normativi e consulenti specializzati per assicurare che il DVR sia sempre allineato con le ultime disposizioni. Aggiornamento DVR: quanto costa? Il costo di aggiornamento del DVR può variare in base a diversi fattori, come la dimensione dell'azienda, la complessità dei processi produttivi e il livello di rischio. TQSA offre soluzioni personalizzate per assicurare un servizio adeguato ad ogni specifica esigenza, garantendo un investimento mirato alla sicurezza e al benessere dei lavoratori. Quali sono le figure professionali coinvolte nell'aggiornamento della valutazione dei rischi? L'aggiornamento del DVR è un processo che coinvolge varie figure professionali tra cui: Il datore di lavoro , che ha la responsabilità legale del DVR, Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione ( RSPP ) il quale supervisiona la valutazione dei rischi e l'implementazione delle misure di sicurezza, Il Medico Competente , per gli aspetti legati alla sorveglianza sanitaria. I lavoratori che forniscono feedback essenziali sulla realtà quotidiana della sicurezza sul lavoro. Consulenti esterni come noi che apportano che grazie alle loro competenze si assicurano che il DVR sia conforme alle ultime normative. Conclusione Aggiornare il DVR è un passo fondamentale per garantire un ambiente di lavoro sicuro e conforme alle normative. TQSA, con la sua esperienza pluriennale, è il partner ideale per le aziende che cercano non solo di adempiere agli obblighi di legge, ma di promuovere una cultura della sicurezza all'avanguardia. Contattaci per scoprire come possiamo supportarti nell'aggiornamento del tuo DVR.

  • Patente a crediti: quali sono i requisiti e come richiederla?

    A partire dal 1° ottobre 2024 , la patente a crediti  sarà un documento obbligatorio per le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili . Introdotta con il Decreto Ministeriale n. 132 del 2024, questa patente è uno strumento essenziale per qualificare le imprese dal punto di vista della sicurezza sul lavoro. Nell'articolo esploriamo come richiederla e quali requisiti devono essere soddisfatti per ottenere la patente a crediti. Indice Cos’è la patente a crediti? Chi deve richiederla? Requisiti per il rilascio Come richiedere la patente a crediti Procedura di autocertificazione Sospensione e decurtazione dei crediti Conclusioni Cos’è la patente a crediti? La patente a crediti  è un documento digitale che qualifica imprese e lavoratori autonomi attivi nei cantieri temporanei o mobili. Serve a valutare la loro conformità alle normative di sicurezza e il rispetto degli obblighi formativi e documentali previsti dal D.lgs. 81/2008 . La patente si basa su un sistema di punteggio che parte da 30 crediti e può aumentare fino a 100 crediti tramite investimenti in sicurezza, formazione, e assenza di violazioni. Chi deve richiederla? Tutti coloro che operano fisicamente nei cantieri, come i lavoratori autonomi  e le imprese , sono obbligati a richiedere la patente. Sono esentati solo coloro che svolgono prestazioni di natura intellettuale , come ingegneri e architetti. Il rilascio della patente è obbligatorio anche per le imprese e i lavoratori autonomi stranieri , sia UE che extra UE, che lavorano nei cantieri italiani. Requisiti per il rilascio Per ottenere la patente a crediti, è necessario soddisfare una serie di requisiti che garantiscono la conformità alle normative di sicurezza. Secondo quanto stabilito dalla Circolare n. 4 del 2024 dell' INL , i principali requisiti sono: Iscrizione alla Camera di Commercio, Certificato di regolarità fiscale, Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC), Documento di Valutazione dei Rischi aggiornato, Designazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) Adempimento degli obblighi formativi previsti dal D.lgs. 81/2008. Come richiedere la patente a crediti La richiesta della patente a crediti può essere effettuata esclusivamente online, tramite il Portale dei servizi dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro . Dal 1° ottobre, le imprese e i lavoratori autonomi devono presentare domanda al seguente link: Portale INL . Procedura di autocertificazione Nella prima fase di applicazione, sarà possibile presentare un’ autocertificazione  che attesti il possesso dei requisiti richiesti. L'autocertificazione dovrà essere inviata tramite PEC all'indirizzo dichiarazionepatente@pec.ispettorato.gov.it , utilizzando il modulo disponibile nella Circolare n. 4/2024 . Sospensione e decurtazione dei crediti Il sistema a crediti prevede la possibilità di decurtare  il punteggio in caso di violazioni gravi delle normative di sicurezza o sospensioni  in caso di infortuni gravi o mortali. Una sospensione può durare fino a 12 mesi in caso di infortuni che causano invalidità permanente o morte . Conclusioni La patente a crediti  rappresenta un importante strumento per rafforzare la sicurezza nei cantieri. Assicurati di avere tutta la documentazione in regola prima di presentare la domanda. Con oltre 11 anni di esperienza, possiamo aiutarti a verificare e aggiornare i documenti necessari per richiedere la patente. Contattaci per un supporto! Risorse utili: Scarica il PDF delle istruzioni tecniche ufficiali   Guarda i video tutorial  dell’INL per il rilascio della patente per il Legale Rappresentante  e per il rilascio della patente per il Delegato : [ Video tutorial per il Legale Rappresentante ] [ Video tutorial per il Delegato ]

  • Patente a Crediti: requisiti e novità a Partire dal 1° Ottobre 2024

    A partire dal 1° ottobre 2024, entrerà in vigore un'importante novità per le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili : la "patente a crediti". Questa nuova regolamentazione è stata introdotta dal Decreto Ministeriale n. 132 del 18 settembre 2024 , in attuazione dell'art. 27 del D.lgs. n. 81/2008, che disciplina la sicurezza sul lavoro. Puoi anche analizzare la circolare m°4 del 23 settembre 2024 pubblicata dall'Ispettorato Nazionale del lavoro. Cos’è la patente a crediti nell'edilizia? La patente a crediti è uno strumento che mira a qualificare imprese e lavoratori autonomi impegnati nei cantieri temporanei o mobili. Sarà obbligatoria per tutte le imprese che operano fisicamente in questi contesti, con esclusione di chi offre prestazioni di natura intellettuale , come ingegneri o architetti. Per approfondire meglio, ti lasciamo l'articolo completo qui. Chi deve ottenere la patente? La patente è obbligatoria per le imprese, anche quelle stabilite all'interno dell'Unione Europea o in Paesi extra UE, e per i lavoratori autonomi che svolgono attività operative nei cantieri. Gli operatori devono presentare una richiesta formale tramite il Portale dei servizi dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro  a partire dal 1° ottobre 2024. Requisiti necessari per il rilascio della patente Riportando la circolare ufficiale n°4 del 2024 dell'INL, i requisiti per le  imprese e lavoratori autonomi che devono ottenere la patente a crediti, sono i seguenti: iscrizione alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura; adempimento, da parte dei datori di lavoro, dei dirigenti, dei preposti, dei lavoratori autonomi e dei prestatori di lavoro, degli obblighi formativi previsti dal D.lgs. n. 81/2008; possesso del documento unico di regolarità contributiva in corso di validità; possesso del documento di valutazione dei rischi, nei casi previsti dalla normativa vigente; possesso della certificazione di regolarità fiscale, di cui all'art. 17-bis, commi 5 e 6, del D.lgs. n. 241/1997, nei casi previsti dalla normativa vigente; avvenuta designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, nei casi previsti dalla normativa vigente. Come richiederla? La patente sarà rilasciata in formato digitale e associata a un punteggio iniziale di 30 crediti , che potrà essere incrementato fino a 100 attraverso investimenti in sicurezza sul lavoro, partecipazione a corsi di formazione, e l'assenza di sanzioni per violazioni. In caso di falsità nelle dichiarazioni , sono previste sanzioni amministrative e la possibile revoca della patente . Per richiederla, come dice l'INL: A decorrere dal prossimo 1° ottobre le imprese e i lavoratori autonomi possono presentare la domanda per ottenere la patente tramite il Portale dei servizi dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro al seguente indirizzo: https://servizi.ispettorato.gov.it/ La prima fase di applicazione Nella fase iniziale, le imprese e i lavoratori autonomi che operano in cantieri già attivi potranno presentare una autocertificazione  dal 1° al 31 ottobre 2024 per dimostrare il possesso dei requisiti necessari. Questa dichiarazione dovrà essere inviata tramite PEC all'indirizzo dichiarazionepatente@pec.ispettorato.gov.it secondo il modello allegato alla circolare e reperibile al seguente link . Sospensione e decurtazione dei crediti La patente potrà essere sospesa  in caso di gravi infortuni sul lavoro o violazioni delle normative sulla sicurezza. In caso di infortuni mortali  o inabilità permanenti , la sospensione della patente può durare fino a 12 mesi. Inoltre, il punteggio della patente  potrà subire decurtazioni  in caso di provvedimenti definitivi per violazioni delle norme in materia di sicurezza. Conclusioni La patente a crediti rappresenta un'importante innovazione per migliorare la sicurezza nei cantieri temporanei o mobili. Le imprese e i lavoratori autonomi devono essere preparati ad adempiere agli obblighi normativi per garantire un ambiente di lavoro sicuro e conforme. La tua azienda è pronta a ottenere la patente? Contattaci  compilando il modulo che trovi in questa pagina se hai bisogno di supporto nella compilazione della documentazione necessaria.

  • Infortuni sul Lavoro in Aumento nel 2024: i Dati dell'Inail

    La sicurezza sul lavoro è un tema di grande importanza, soprattutto alla luce degli ultimi dati pubblicati dall 'Inail per il 2024. I numeri mostrano un aumento degli infortuni rispetto al 2023, evidenziando la necessità di rafforzare le misure di prevenzione nelle aziende. In questo articolo, esamineremo i dati più rilevanti forniti dall'Inail, analizzeremo le cause di questo incremento e vedremo quali misure possono essere adottate per ridurre i rischi di incidenti sul lavoro. Indice Introduzione I Dati degli Infortuni sul Lavoro nel 2024 Aumento delle Malattie Professionali Cause dell'Aumento degli Infortuni Misure di Prevenzione e Soluzioni per le Aziende Conclusioni 1. Introduzione L’Inail, l'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, ha rilasciato i dati aggiornati per il 2024, che segnalano un trend preoccupante. Il numero di infortuni denunciati è aumentato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con conseguenze sia per i lavoratori che per le aziende. La tua impresa è preparata a fronteggiare questi rischi? In questo contesto, la sicurezza sul lavoro diventa un tema cruciale, e affidarsi a esperti può fare la differenza. 2. I Dati degli Infortuni sul Lavoro nel 2024 Secondo il rapporto dell’Inail aggiornato a luglio 2024, gli infortuni sul lavoro sono aumentati del 3,2%  rispetto al 2023. Ecco una panoramica dei dati principali: Periodo Infortuni Totali Variazione Percentuale Gennaio-Luglio 2023 340.000 - Gennaio-Luglio 2024 351.000 +3,2% Questi numeri includono tanto gli infortuni verificatisi nei luoghi di lavoro quanto quelli accaduti durante il tragitto (in itinere). Da segnalare, inoltre, un incremento delle malattie professionali , che vedremo nel prossimo paragrafo. 3. Aumento delle Malattie Professionali Oltre agli infortuni, i dati dell'Inail segnalano un aumento significativo delle malattie professionali denunciate nel 2024. Rispetto al 2023, le denunce di malattie professionali sono cresciute del 5% , con patologie legate a fattori come posture scorrette , esposizione a sostanze chimiche  e stress lavoro-correlato . Malattie Professionali Denunciate: Periodo Malattie Professionali Variazione Percentuale Gennaio-Luglio 2023 42.000 - Gennaio-Luglio 2024 44.100 +5% 4. Cause dell'Aumento degli Infortuni Le cause dell'incremento degli infortuni sono molteplici e complesse. Tra i fattori principali troviamo: Aumento della produzione e dei ritmi lavorativi : In molti settori, il ritorno a livelli produttivi elevati ha portato a maggiori rischi per i lavoratori. Nuovi settori emergenti : Con la crescita di nuove industrie, i protocolli di sicurezza non sempre sono al passo con i cambiamenti. Carenza di formazione : La mancanza di un’adeguata formazione in tema di sicurezza sul lavoro continua a essere una delle cause primarie di incidenti. Obsolescenza delle attrezzature : L’uso di macchinari non aggiornati o inadeguati può contribuire a creare condizioni di lavoro pericolose. Di seguito riportiamo i dati riassunti in una tabella. Indicatore 2023 (gen-lug) 2024 (gen-lug) Variazione Infortuni denunciati 344.897 350.823 +1,7% Morti sul lavoro 559 577 +3,2% Malattie professionali denunciate 36.163 37.804 +4,5% I dati evidenziano un incremento generale sia degli infortuni sul lavoro che delle malattie professionali, con un lieve ma significativo aumento anche nei casi di morti sul lavoro, soprattutto nelle categorie di settori come costruzioni e manifattura. 5. Misure di Prevenzione e Soluzioni per le Aziende Di fronte a questi dati, è fondamentale adottare misure preventive efficaci. TQSA, con oltre 11 anni di esperienza nel settore della sicurezza sul lavoro, propone soluzioni su misura per aiutare le aziende a ridurre i rischi. Come Prevenire gli Infortuni: Aggiornamento costante della formazione : Garantire che tutti i lavoratori ricevano formazione periodica su sicurezza e prevenzione. Controllo e manutenzione dei macchinari : Effettuare regolari controlli per assicurarsi che le attrezzature siano sicure e aggiornate. Valutazione dei rischi costante : Redigere e aggiornare il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), con particolare attenzione ai nuovi rischi emergenti. Sorveglianza sanitaria : Implementare programmi di sorveglianza sanitaria per monitorare costantemente la salute dei lavoratori. 6. Conclusioni L'aumento degli infortuni sul lavoro nel 2024 evidenziato dai dati dell'Inail è un campanello d'allarme per tutte le aziende. Investire nella sicurezza non solo tutela i lavoratori, ma previene anche costi futuri legati a incidenti e malattie professionali. Con TQSA al tuo fianco, puoi garantire un ambiente di lavoro sicuro e conforme alle normative. Contattaci oggi per scoprire come possiamo aiutarti a migliorare la sicurezza nella tua azienda.

  • Apriamo un nuovo ufficio a Bergamo

    Siamo entusiasti di annunciare una grande novità: a breve apriremo un nuovo ufficio a Bergamo! Questo importante traguardo segna un passo significativo nella nostra missione di offrire soluzioni di sicurezza sul lavoro sempre più accessibili e vicine alle aziende del territorio. Da anni 11 anni siamo presenti sul territorio con due sedi, a Milano e Brescia , e a breve apriremo un nuovo ufficio di 400mq a Bergamo per soddisfare le esigenze dei nostri clienti sul territorio. Perché Bergamo? Bergamo  è una città dinamica e in continua crescita, con un tessuto industriale e produttivo in forte espansione. Siamo orgogliosi di poter contribuire a questo sviluppo, offrendo la nostra esperienza  e le nostre competenze  per supportare le aziende locali nella creazione di ambienti di lavoro sicuri e conformi alle normative vigenti. La scelta di aprire un ufficio a Bergamo non è stata casuale. Con questa nuova sede, vogliamo essere ancora più presenti e pronti a rispondere alle esigenze delle aziende della zona, fornendo servizi di consulenza , formazione  e supporto personalizzati . Cosa offriamo nella nuova sede Il nuovo ufficio di TQSA a Bergamo  è stato progettato per essere uno spazio accogliente  e funzionale , dove imprenditori e responsabili della sicurezza possono trovare tutto il supporto di cui hanno bisogno. Tra i servizi offerti: Consulenza a 360°: Supportiamo le aziende nell'implementazione di misure di sicurezza efficaci e conformi alle normative, adattate alle specifiche esigenze di ogni realtà. Supporto nella redazione della documentazione per la sicurezza: documenti aziendali utili per la prevenzione di infortuni o gravi malattie dei lavoratori e il corretto svolgimento dei processi lavorativi, come il DVR o le pratiche antincendio. Corsi di formazione: come centro di formazione  Aifos , organizziamo corsi per la sicurezza sul lavoro nella nostra sede, presso la vostra azienda o in e-learning. Consulenza Ambientale: Offriamo consulenze specializzate per aiutare le aziende a rispettare le normative ambientali, con servizi che includono ad esempio l'ottenimento dell'AUA o del MUD. Medicina del Lavoro:  Collaboriamo con medici del lavoro qualificati per eseguire visite mediche periodiche, la nomina del Medico Competente o prelievi ed approfondimenti. Certificazioni di Qualità: Aiutiamo le aziende a ottenere e mantenere le principali certificazioni di qualità, tra cui la Certificazione ISO 9001:2015, la ISO 14001 Ambientale ecc. Dove si trova il nuovo ufficio? I lavori per la realizzazione della nuova sede sono in pieno svolgimento e procedono a ritmo serrato. Siamo impazienti di aprire ufficialmente le porte e accogliere i nostri clienti in un ambiente completamente rinnovato e pensato per offrire il massimo della professionalità  e del comfort . Rimani aggiornato  sui nostri social per scoprire la data di apertura. Il nostro nuovo ufficio si troverà a Bolgare , una posizione strategica che ci permette di essere facilmente raggiungibili da tutte le principali aree industriali di Bergamo  e dintorni. Siamo pronti ad accoglierti e a lavorare insieme per garantire che la tua azienda rispetti i più alti standard di sicurezza sul lavoro . Conclusioni L'apertura della nuova sede di TQSA a Bergamo rappresenta un'importante opportunità per rafforzare il nostro impegno verso le aziende del territorio. Siamo convinti che la sicurezza sul lavoro  sia un elemento fondamentale per il successo e la sostenibilità di ogni impresa, e siamo pronti a mettere a tua disposizione tutta la nostra esperienza  e le nostre risorse. A presto!

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