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Gestione dei rifiuti in azienda: obblighi, fasi e MUD 2025 in scadenza il 28 giugno

  • Immagine del redattore: TQSA
    TQSA
  • 4 giorni fa
  • Tempo di lettura: 4 min

Gestione dei rifiuti in azienda: obblighi, fasi e MUD 2025 in scadenza il 28 giugno

Indice

  1. Introduzione

  2. La gestione dei rifiuti speciali in azienda

  3. Le fasi della corretta gestione dei rifiuti originati da processi industriali

  4. Obblighi normativi e principali adempimenti

  5. Cos'è il MUD e chi è tenuto a presentarlo

  6. Scadenze e sanzioni legate al MUD 2025

  7. Conclusioni e supporto nella gestione ambientale della tua azienda


Introduzione

Gestire correttamente i rifiuti originati da processi industriali è un dovere non solo legale ma rappresenta un obbligo sociale verso l’ambiente e la sicurezza delle persone. Ogni impresa, piccola o grande, deve provvedere ad identificare i rifiuti e a trattarli secondo criteri ben precisi stabiliti da leggi nazionali e comunitarie. La gestione non conforme dei rifiuti, sia per superficialità che per inadempienze, può esporre i soggetti direttamente responsabili a sanzioni rilevanti e compromettere l’immagine dell’azienda stessa. Ogni anno le imprese, che vedremo di seguito, devono presentare il MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale), la cui scadenza per il 2025 è fissata al 28 giugno.


La gestione dei rifiuti in azienda

La gestione dei rifiuti aziendali comprende tutte le attività volte a identificare, classificare, conservare, movimentare e portare a recupero o a smaltimento i rifiuti prodotti da un’attività economica. Il riferimento normativo principale è il D.Lgs. 152/2006, noto anche come Testo Unico Ambientale.


Con il termine gestione si vuole far riferimento a tutta una serie di buone prassi e procedure che includono la prevenzione, la riduzione, il riutilizzo, il recupero e solo in ultima istanza lo smaltimento corretto dei rifiuti.


Chi se ne deve occupare? Il datore di lavoro è il responsabile legale di ogni adempimento ambientale, tuttavia, può nominare un responsabile ambientale interno o affidarsi a consulenti esterni che lo aiutino a risolvere dubbi e a districarsi tra gli aspetti tecnici e burocratici. Anche gli operatori addetti alla movimentazione o allo stoccaggio devono ricevere formazione adeguata.


Le fasi della corretta gestione dei rifiuti in azienda

Una corretta gestione si articola in diverse fasi operative, ognuna delle quali richiede attenzione e tracciabilità:

Fase

Descrizione

1. Classificazione

Identificazione della natura del rifiuto, con attribuzione del

codice EER (chiamato ancora comunemente CER)

2. Stoccaggio temporaneo

Deposito temporaneo nel sito di produzione, rispettando le norme tecniche

3. Registrazione

Obbligo di tenuta del registro carico/scarico digitalizzato

entro 10 giorni dall’operazione con relativa iscrizione al RENTRI

4. Conferimento

Trasferimento del rifiuto a un soggetto autorizzato, con

accompagnamento di FIR (formulario identificazione rifiuto)

Approfondimento: cos’è il codice CER nella gestione dei rifiuti

I codici EER – Elenco Europeo dei Rifiuti (precedentemente chiamati codici CER) sono sequenze a sei cifre che servono a identificare univocamente ogni tipologia di rifiuto in base al processo che lo ha generato e alla sua natura. È essenziale classificare correttamente il rifiuto e stabilire se sia pericoloso o non pericoloso per determinare il corretto trattamento.


La corretta attribuzione del codice è a carico del produttore del rifiuto stesso ed è un passaggio fondamentale: un errore può portare a sanzioni e rendere LE FASI

SUCCESSIVE DEL TRATTAMENTO PERICOLOSE PER LE PERSONE E PER L’AMBIENTE. Per consultare l'elenco completo e aggiornato dei codici EER, è consigliabile

consultare le fonti ufficiali, come:



Obblighi normativi e principali adempimenti

Le imprese sono tenute a:

  • Classificare ogni rifiuto generato, assegnando il codice CER corretto

  • in caso di codice CER speculare procedere a far analizzare un campione

    rappresentativo del rifiuto ad un laboratorio accreditato che può così stabilire

    l’eventuale pericolosità dello stesso e attribuire le corrette classi di pericolosità.

  • Gestire in modalità digitale i registri di carico scarico e il formulario di

    identificazione del rifiuto (FIR) per ogni trasporto effettuato

  • Presentare il MUD entro la scadenza annuale

  • Accertarsi che trasportatori e impianti di destinazione siano regolarmente autorizzati

Oltre alle sanzioni legate al MUD (vedi sotto), la normativa prevede sanzioni specifiche anche per altre violazioni:

Violazione

Sanzione prevista

Omessa tenuta del registro carico/scarico

da € 2.600 a € 15.500

Mancata conservazione FIR (5 anni)

da € 1.600 a € 9.300

Consegna a soggetti non autorizzati

da € 1.600 a € 93.000 (con possibili risvolti penali)

Errata classificazione del rifiuto

da € 3.000 a € 18.000

In caso di gravi inadempienze la responsabilità potrà essere penale oltre che amministrativa.


Immagine che rappresenta la gestione dei rifiuti aziendali con contenitori differenziati e documentazione ambientale

Cos'è il MUD e chi è tenuto a presentarlo

Il Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD) è una comunicazione annuale alla Camera di Commercio, obbligatoria per alcune categorie di soggetti che producono, trasportano o trattano rifiuti.


I soggetti tenuti alla presentazione del MUD sono individuati:

- dall'articolo 189, commi 3 e 4 del D.lgs. 152/2006 e successive modificazioni;

- dall'articolo 4,comma 8, del D.lgs. 8 novembre 2021, n. 197.


In particolare, sono tenuti alla sua presentazione:

- Chiunque effettui a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti;

- Commercianti ed intermediari di rifiuti senza detenzione;

- Imprese ed enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti;

- Imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi;

- Imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi di cui all'articolo 184 comma 3 lettere c), d) e g) del D.lgs.152/2006 che hanno più di dieci dipendenti;

- I Consorzi e i sistemi riconosciuti, istituiti per il recupero e riciclaggio di particolari

tipologie di rifiuti, ad esclusione dei Consorzi e sistemi istituiti per il recupero e

riciclaggio dei rifiuti di imballaggio che sono tenuti alla compilazione della

Comunicazione Imballaggi.


Possono presentare la comunicazione semplificata (MUD SEMPLIFICATO) i soggetti

per i quali ricorrono tutte le seguenti condizioni:

- Produttori iniziali tenuti alla presentazione della dichiarazione per non più di sette

rifiuti;

- Rifiuti prodotti esclusivamente nell'unità locale cui si riferisce la dichiarazione;

- Se per ogni rifiuto prodotto non si utilizzano più di tre trasportatori e più di tre

destinatari;

- Se i rifiuti vengono conferiti a destinatari localizzati sul territorio nazionale.


Nel MUD devono essere riportati i dati relativi a:

● Quantità e tipologia di rifiuto;

● Codice CER;

● Destinazione finale;

● Dati sul trasportatore e sull’impianto autorizzato.


Scadenze e sanzioni legate al MUD 2025

Il termine per il MUD 2025 è il 28 giugno 2025. Le aziende devono compilare e inviare la dichiarazione attraverso la piattaforma online dedicata.

Infrazione

Sanzione prevista

Invio in ritardo (entro 60 giorni)

da € 26 a € 160

Omessa dichiarazione

da € 2.600 a € 15.500

Dati incompleti o errati

da € 2.600 a € 15.500

Conclusioni e supporto alla gestione ambientale

La gestione dei rifiuti è un’attività complessa, regolata da normative specifiche e soggetta a controlli. Rispettare le regole non solo protegge l’ambiente, ma consente all’impresa di evitare multe salate e tutelare la propria immagine.

Se hai dubbi sulla classificazione dei rifiuti, sul MUD o sull'organizzazione documentale, possiamo supportarti. Con oltre 11 anni di esperienza nel settore ti aiutiamo a essere sempre in regola.


Contattaci per una consulenza personalizzata: analizzeremo la tua situazione e ti guideremo passo passo, anche nella compilazione del MUD 2025.

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