Gestione dei rifiuti in azienda: obblighi, fasi e MUD 2025 in scadenza il 28 giugno
- TQSA
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Indice
Introduzione
La gestione dei rifiuti speciali in azienda
Le fasi della corretta gestione dei rifiuti originati da processi industriali
Obblighi normativi e principali adempimenti
Cos'è il MUD e chi è tenuto a presentarlo
Scadenze e sanzioni legate al MUD 2025
Conclusioni e supporto nella gestione ambientale della tua azienda
Introduzione
Gestire correttamente i rifiuti originati da processi industriali è un dovere non solo legale ma rappresenta un obbligo sociale verso l’ambiente e la sicurezza delle persone. Ogni impresa, piccola o grande, deve provvedere ad identificare i rifiuti e a trattarli secondo criteri ben precisi stabiliti da leggi nazionali e comunitarie. La gestione non conforme dei rifiuti, sia per superficialità che per inadempienze, può esporre i soggetti direttamente responsabili a sanzioni rilevanti e compromettere l’immagine dell’azienda stessa. Ogni anno le imprese, che vedremo di seguito, devono presentare il MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale), la cui scadenza per il 2025 è fissata al 28 giugno.
La gestione dei rifiuti in azienda
La gestione dei rifiuti aziendali comprende tutte le attività volte a identificare, classificare, conservare, movimentare e portare a recupero o a smaltimento i rifiuti prodotti da un’attività economica. Il riferimento normativo principale è il D.Lgs. 152/2006, noto anche come Testo Unico Ambientale.
Con il termine gestione si vuole far riferimento a tutta una serie di buone prassi e procedure che includono la prevenzione, la riduzione, il riutilizzo, il recupero e solo in ultima istanza lo smaltimento corretto dei rifiuti.
Chi se ne deve occupare? Il datore di lavoro è il responsabile legale di ogni adempimento ambientale, tuttavia, può nominare un responsabile ambientale interno o affidarsi a consulenti esterni che lo aiutino a risolvere dubbi e a districarsi tra gli aspetti tecnici e burocratici. Anche gli operatori addetti alla movimentazione o allo stoccaggio devono ricevere formazione adeguata.
Le fasi della corretta gestione dei rifiuti in azienda
Una corretta gestione si articola in diverse fasi operative, ognuna delle quali richiede attenzione e tracciabilità:
Fase | Descrizione |
1. Classificazione | Identificazione della natura del rifiuto, con attribuzione del codice EER (chiamato ancora comunemente CER) |
2. Stoccaggio temporaneo | Deposito temporaneo nel sito di produzione, rispettando le norme tecniche |
3. Registrazione | Obbligo di tenuta del registro carico/scarico digitalizzato entro 10 giorni dall’operazione con relativa iscrizione al RENTRI |
4. Conferimento | Trasferimento del rifiuto a un soggetto autorizzato, con accompagnamento di FIR (formulario identificazione rifiuto) |
Approfondimento: cos’è il codice CER nella gestione dei rifiuti
I codici EER – Elenco Europeo dei Rifiuti (precedentemente chiamati codici CER) sono sequenze a sei cifre che servono a identificare univocamente ogni tipologia di rifiuto in base al processo che lo ha generato e alla sua natura. È essenziale classificare correttamente il rifiuto e stabilire se sia pericoloso o non pericoloso per determinare il corretto trattamento.
La corretta attribuzione del codice è a carico del produttore del rifiuto stesso ed è un passaggio fondamentale: un errore può portare a sanzioni e rendere LE FASI
SUCCESSIVE DEL TRATTAMENTO PERICOLOSE PER LE PERSONE E PER L’AMBIENTE. Per consultare l'elenco completo e aggiornato dei codici EER, è consigliabile
consultare le fonti ufficiali, come:
Obblighi normativi e principali adempimenti
Le imprese sono tenute a:
Classificare ogni rifiuto generato, assegnando il codice CER corretto
in caso di codice CER speculare procedere a far analizzare un campione
rappresentativo del rifiuto ad un laboratorio accreditato che può così stabilire
l’eventuale pericolosità dello stesso e attribuire le corrette classi di pericolosità.
Gestire in modalità digitale i registri di carico scarico e il formulario di
identificazione del rifiuto (FIR) per ogni trasporto effettuato
Presentare il MUD entro la scadenza annuale
Accertarsi che trasportatori e impianti di destinazione siano regolarmente autorizzati
Oltre alle sanzioni legate al MUD (vedi sotto), la normativa prevede sanzioni specifiche anche per altre violazioni:
Violazione | Sanzione prevista |
Omessa tenuta del registro carico/scarico | da € 2.600 a € 15.500 |
Mancata conservazione FIR (5 anni) | da € 1.600 a € 9.300 |
Consegna a soggetti non autorizzati | da € 1.600 a € 93.000 (con possibili risvolti penali) |
Errata classificazione del rifiuto | da € 3.000 a € 18.000 |
In caso di gravi inadempienze la responsabilità potrà essere penale oltre che amministrativa.

Cos'è il MUD e chi è tenuto a presentarlo
Il Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD) è una comunicazione annuale alla Camera di Commercio, obbligatoria per alcune categorie di soggetti che producono, trasportano o trattano rifiuti.
I soggetti tenuti alla presentazione del MUD sono individuati:
- dall'articolo 189, commi 3 e 4 del D.lgs. 152/2006 e successive modificazioni;
- dall'articolo 4,comma 8, del D.lgs. 8 novembre 2021, n. 197.
In particolare, sono tenuti alla sua presentazione:
- Chiunque effettui a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti;
- Commercianti ed intermediari di rifiuti senza detenzione;
- Imprese ed enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti;
- Imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi;
- Imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi di cui all'articolo 184 comma 3 lettere c), d) e g) del D.lgs.152/2006 che hanno più di dieci dipendenti;
- I Consorzi e i sistemi riconosciuti, istituiti per il recupero e riciclaggio di particolari
tipologie di rifiuti, ad esclusione dei Consorzi e sistemi istituiti per il recupero e
riciclaggio dei rifiuti di imballaggio che sono tenuti alla compilazione della
Comunicazione Imballaggi.
Possono presentare la comunicazione semplificata (MUD SEMPLIFICATO) i soggetti
per i quali ricorrono tutte le seguenti condizioni:
- Produttori iniziali tenuti alla presentazione della dichiarazione per non più di sette
rifiuti;
- Rifiuti prodotti esclusivamente nell'unità locale cui si riferisce la dichiarazione;
- Se per ogni rifiuto prodotto non si utilizzano più di tre trasportatori e più di tre
destinatari;
- Se i rifiuti vengono conferiti a destinatari localizzati sul territorio nazionale.
Nel MUD devono essere riportati i dati relativi a:
● Quantità e tipologia di rifiuto;
● Codice CER;
● Destinazione finale;
● Dati sul trasportatore e sull’impianto autorizzato.
Scadenze e sanzioni legate al MUD 2025
Il termine per il MUD 2025 è il 28 giugno 2025. Le aziende devono compilare e inviare la dichiarazione attraverso la piattaforma online dedicata.
Infrazione | Sanzione prevista |
Invio in ritardo (entro 60 giorni) | da € 26 a € 160 |
Omessa dichiarazione | da € 2.600 a € 15.500 |
Dati incompleti o errati | da € 2.600 a € 15.500 |
Conclusioni e supporto alla gestione ambientale
La gestione dei rifiuti è un’attività complessa, regolata da normative specifiche e soggetta a controlli. Rispettare le regole non solo protegge l’ambiente, ma consente all’impresa di evitare multe salate e tutelare la propria immagine.
Se hai dubbi sulla classificazione dei rifiuti, sul MUD o sull'organizzazione documentale, possiamo supportarti. Con oltre 11 anni di esperienza nel settore ti aiutiamo a essere sempre in regola.
Contattaci per una consulenza personalizzata: analizzeremo la tua situazione e ti guideremo passo passo, anche nella compilazione del MUD 2025.
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